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Monica Caggiari
8 febbraio 2006
L´arte di Crissi Piras ospite di Antonio Pingiori
Forme artistiche e lavoro quotidiano, dove l’aspetto esteriore si concilia e si fonde con l’estetica dell’arte contemporanea. Alghero si apre a nuove forme artistiche, grazie all’idea di ospitare in luoghi normalmente destinati ad altri usi, le opere d’arte più disparate e innovative, come i quadri di Crissi Piras, attualmente in mostra nel salone del parrucchiere Antonio Pingiori

ALGHERO - Tutto è iniziato l’anno scorso, con una mostra fotografica della giovane Francesca Cerri, che ha esposto in un salone di parrucchiere. Nello specifico quello di Antonio Pingiori, aveva, infatti, deciso, grazie all’idea della moglie, Patrizia Nieddu, di arredare il suo salone, progettato con cura e dalle pareti immacolate, con le opere degli artisti locali. «Al di là della fama degli artisti, ci piaceva l’idea di unire il lavoro, quasi scultoreo, che facciamo quotidianamente e la passione per ogni forma artistica». A ragione Antonio parla, infatti, di passione: lui che già da ragazzino s’era messo in testa di fare il parrucchiere, ha costruito con slancio la sua vita lavorativa, cercando sempre di dare risalto al lato artistico del suo lavoro. E prontamente ha trovato l’appoggio di Patrizia, che per allestire queste piccole “personali” ha coinvolto clienti e artisti, organizzando la seconda mostra durante le recenti festività natalizie, grazie ai quadri astratti di Giovanna Doro. La scelta è caduta, quindi, sulle opere legate alla contemporaneità, come la mostra attualmente in corso. Febbraio accoglie, infatti, l’arte delicata e nota, grazie all’esposizione estiva nel Piccolo Pavone dei suoi famosi fenicotteri, di Crissi Piras, che ha colto l’occasione per proporre in anteprima la produzione che presto dovrebbe sbarcare anche nel resto d’Italia. I quadri, dedicati al tema della “goccia”, sono realizzati in inchiostro di china su cartoncino e nascono dal movimento casuale dei materiali sulla superficie. Linee e gocce confluiscono, tuttavia, in immagini che lo spettatore coglie in maniera soggettiva. Acrobati e giocolieri danzano e volteggiando, ma rimangono al contempo solo accenni dell’immaginazione. Semplici simboli, che spaziano nelle varie tonalità cromatiche e che escono dal quadro per essere carpiti in maniera del tutto personale e intimistica dal pubblico. L’idea di mostre in luoghi atipici, portata avanti anche da alcuni ristoranti della città, proseguirà con una mostra delle produzioni su tela di Alberto Vendone, ospite previsto nel salone di Via Kennedy 149 per il mese di marzo.
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