Pierpaola Pisanu
2 marzo 2006
Cinquecento famiglie algheresi rischiano il pane quotidiano
Il polo petrolchimico di Porto Torres sta morendo per i ritardi nell’attuazione dell’accordo di programma per il rilancio della chimica. Cici Peis, segretario di Uilcem Sassari, chiede che anche il Comune di Alghero faccia la sua parte per salvare l’industria di Porto Torres. Sono cinquecento le famiglie algheresi che vivono grazie a questa fonte di reddito

ALGHERO - Anche Alghero deve far sentire la sua voce per la salvare il polo petrolchimico di Porto Torres. Cici Peis, segretario generale dell’Unione Italiana Lavoratori della Chimica, sollecita la mobilitazione delle istituzioni a tutti i livelli per sbloccare la situazione di immobilismo che interessa l’industria del nord isolano, a causa del mancato rispetto dell’accordo di programma siglato a Palazzo Chigi nel 2003. «Anche l’amministrazione algherese – dice Peis – farebbe bene a dare il suo contributo, considerato che i dati sul numero dei disoccupati in città sono allarmanti e non si intravedono politiche di lavoro credibili per lenire questo dramma», prosegue il delegato di Uilcem Sassari. Il quadro che Cici Pies dipinge sull’attuale situazione degli impianti di Porto Torres e di Fiume Santo è disastroso, ulteriormente aggravata dall’alto costo dell’energia. L’attività industriale ha imboccato la strada della decadenza, l’esatto opposto di quanto rappresentava nel periodo d’oro, risalente a qualche decennio fa, quando la petrolchimica era sinonimo di crescita economica e sociale. Anche culturale, a parere del sindacalista in quanto «ha saputo generare – prosegue Cici Peis – quella capacità di partecipare alla crescita professionale e umana dei cittadini concorrendo anche allo sviluppo delle conoscenze necessarie per progredire in campo ambientale». Rimasto solo sulla carta l’accordo di programma per il rilancio del comparto, mal si concilia con il mercato del settore in continua evoluzione. «Mentre restano incerti non solo i programmi futuri, ma anche l’esistente continua a perdere pezzi», dice il rappresentante dell’organizzazione di categoria che ricorda come «i siti industriali di Porto Torres e di Fiume Santo rimangono ancora oggi l’unica fonte di reddito certa per migliaia di famiglie, con grande beneficio per la città di Alghero, che pur non subendo l’ingombrante presenza degli impianti industriali – evidenzia il rappresentante dei lavoratori chimici – ne gode i benefici occupazionali». Sono circa cinquecento infatti gli algheresi occupati nella polo petrolchimico di Porto Torres.
Nella foto Cici Peis
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