Gavino Tanchis Dirigente di Arcobalenodi Stella Nascente
30 gennaio 2003
Tarsu: più che di eredità trattasi di parentela
Secondo il movimento Arcobaleno la "pesante eredità" della disciplina che regola la riscossione della tassa sui rifiuti fu anche opera di alcuni consiglieri attualmente presenti in maggioranza

Da quando si é insediata la nuova maggioranza si è potuto constatare, con meraviglia, come l´istituto giuridico della "eredità" abbia il grandioso pregio di essere adombrato a giustificazione di qualsivoglia sperequazione. L´assessore alle finanze Caria, facendo riferimento alla contestata disciplina per la riscossione della T.A.R.S.U., ha sempre invocato la "pesante eredità", come se lo schieramento da lui rappresentato fosse scevro da quel provvedimento, partorito dal Consiglio Comunale nel 1999, e che la biasimata delibera n. 105 del 4 marzo ´99, con la quale venne approvato il regolamento T.A.R.S.U., fosse unicamente artifizio della precedente amministrazione. Ma se si procede a ritroso si riscontra, forse con stupore, che quella denegata delibera venne approvata col benestare di alcuni consiglieri che oggi siedono sui banchi della maggioranza e che pertanto la paternità della stessa non può che ricadere anche, senza invocare esimenti, sull´attuale schieramento. Perché allora continuare a screditare la precedente amministrazione nella speranza di accaparrare consensi dall´elettorato, quando autorevoli rappresentanti della precedente coalizione, oggi componenti il teatrino politico di maggioranza, furono fra i fautori di quel provvedimento? Quale limpidezza politica riscontrare nel portavoce di Governo cittadino, sulle dichiarazioni rilasciate alla stampa dove si afferma che "la verifica avvenuta nel 2001 non é stata decisa dalla amministrazione in carica"? Coerenza politica imporrebbe non di riesumare fantasmi dal passato come baluardo giustificativo, ma far tesoro degli errori, prendere netta distanza e porre rimedio, magari con la revoca in sede di autotutela decisoria, a quegli accertamenti eseguiti nel 2001, in aperta violazione alle disposizioni sancite a tutela degli utenti, nello statuto del contribuente, che costituiscono il principio generale dell´ordinamento tributario al quale, gli enti locali devono conformare i rispettivi statuti e atti normativi e logicità imporrebbe di prendere antitetica posizione da quei consiglieri che, incuranti delle operate trasgressioni degli artt. 10 e 12 del succitato statuto, deliberarono a favore di quelle verifiche fiscali, contraddistinte da sommari accertamenti e dalla profanazione delle più elementari regole del contraddittorio.
|