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Alguer.itnotiziesardegnaOpinioniTurismoPer la Settimana Santa la Regione dov’è?
Luigi Crisponi 25 marzo 2015
L'opinione di Luigi Crisponi
Per la Settimana Santa la Regione dov’è?
<i>Per la Settimana Santa la Regione dov’è?</i>

La tanto agognata destagionalizzazione turistica registra ancora la distrazione della Giunta regionale. E’ sotto gli occhi di tutti e in particolare degli operatori del comparto turistico come si stiano trascurando quelle attività utili e preziose, per estendere la ancora troppo ristretta stagionalità turistica. Anche ora, nell'imminenza degli emozionanti riti della Settimana Santa in via di preparazione in molti centri della Sardegna, si registra da parte degli Assessorati Regionali competenti il totale disinteresse verso questi antichissimi eventi capaci non solo di coinvolgere i fedeli, ma anche di attrarre visitatori come già avviene in tante altre regioni nostre dirette concorrenti Puglia, Sicilia, Campania. E’ sufficiente dare un occhiata al sito ufficiale “Sardegna Turismo” per averne la riprova: la Settimana Santa non è minimamente contemplata.

E' chiaro che da soli i toccanti momenti de Sa Chida Santa non possano incidere su un tema cosi complesso e delicato. Il problema è che anche i Riti pasquali, insieme ad altre importanti occasioni a buon impatto destagionalizzante sono stati inghiottiti dall'indifferenza e dall’ostracismo della Giunta Regionale. Che è pur vero avrà mille rogne per la testa, ma mi pare che abbia letteralmente “asfaltato” quegli eventi regalatici dalla nostra storia e che assicurano linfa ai settori produttivi legati al commercio e al turismo. Ma tanti altri sono i momenti ad alto tasso di “colpevole dimenticanza”. Il mancato finanziamento del bando ''lunga estate'' ne è l’esempio più lampante. Ma potremmo continuare con la totale assenza di adeguati incentivi alle imprese per realizzare servizi preziosi e sempre più richiesti dal mercato come aree wellness, sportive o congressuali.

Aggiungiamo poi la continua erosione delle risorse a favore del Trenino verde, il totale disinteresse verso attrattori identitari come carnevali e fuochi di Sant'Antonio, la mancata organizzazione della Bitas (e chissà se si farà) e del Workshop regionale. E non può certo consolarci il mondiale Rally o Luna Rossa. Che per usare i nostri sterrati e il nostro mare ricevono ingenti finanziamenti. Per contro, succede che il Bike Race Village, tappa mondiale di cross su due ruote organizzata da sardi veri e quest' anno gemellata alla mitica Dakar, non chieda un euro alla Regione, ma si veda per assurdo presentare il conto dall'Ente foreste (e quindi dalla stessa Regione) per oltre 60mila euro per il solo passaggio della carovana dei motociclisti. Insomma una Regione che incomprensibilmente usa due pesi e due misure, privilegiando la mortificazione dei sardi che vogliono fare impresa in casa propria. Tutto ciò richiama un detto sardo che mi pare davvero appropriato per questa Regione matrigna: “Non fachet e non lassat fachere”.

* consigliere regionale Riformatori Sardi Liberal Democratici



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