|
Paolo Calaresu
24 luglio 2006
Inaugurata la mostra Wo/Man
Anche questa volta vi si confrontano artisti di generi diversi, in un interessante crogiolo di pittura, fotografia, oreficeria.
È proprio questa l’affascinante ed intrigante particolarità della mostra, unica in città, che riunisce artisti molto diversi

ALGHERO - Sta diventando un appuntamento fisso, a cadenza annuale la mostra collettiva a tema organizzata nella galleria “Al Blanc” di Via Principe Umberto ad Alghero. L´inaugurazione, avvenuta domenica 23 luglio, rappresenta come ogni anno un piccolo evento nel panorama di manifestazioni che investono le vie intorno alla piazza del Teatro, uno degli angoli più vivaci culturalmente nel centro storico. Il discreto successo riscontrato lo scorso anno con la collettiva “Solo bianco solo nero” ha spinto l’organizzatrice e poliedrica artista cagliaritana Miriam Marceddu a proporre un nuovo tema agli artisti della collettiva inaugurata ieri. Anche questa volta vi si confrontano artisti di generi diversi, in un interessante crogiolo di pittura, fotografia, oreficeria. È proprio questa l’affascinante ed intrigante particolarità della mostra, unica in città, che riunisce artisti molto diversi nel modo di esprimersi e nell’uso dei materiali, ma accomunati da un unico tema: WO/MAN, ovvero il rapporto uomo-donna. La mostra sarà visitabile fino al 27 agosto, domeniche comprese, dalle ore 18 alle 23. Espongono le loro opere Massimiliano Caria, Roberta Filippelli, Pierlucio Lai, Miriam Marceddu, Efisio Niolu, Giannina Pinna e Pamela Reynolds. Il tema della mostra di quest´anno invita gli artisti a indagare il rapporto tra maschile e femminile, in qualunque accezione dei termini essi si vogliano porre. Gli esiti sono molto diversi: Miriam Marceddu ha scelto un percorso concettuale molto rigoroso, quasi freddo nella geometria e nelle cromie delle sue cartapeste (una tecnica insolita e difficile), a raccontare "Storie" di rapporti che si incrociano, si scontrano, si mescolano, si attorcigliano, o si dividono. Pamela Reynolds, al contrario, impasta tinte e colature in un chiaroscuro denso e magmatico, materia calda in relazione sempre ineguale... Pierlucio Lai, orefice, inventa un gioco di sovrapposizioni ed incastri nei profili di due figure classiche, in metalli di due colori, quasi un
puzzle prezioso da comporre e ricomporre con effetti di positivo/ negativo. Efisio Niolu ripropone le sue calme riflessioni geometriche, precise campiture di colori contrastanti che dialogano per forme, dimensioni,tonalità. Giannina Pinna dà sfogo al suo disegno preferito, quasi una compulsione:corpi, solo corpi, sempre e soltanto corpi di generi sessualmente e diversamente connotati, ma straziati, martoriati, scarnificati da una tecnica brutale, a metà tra pittura e incisione. Roberta Filippelli, fish artist, declina le sue ricerche sui pesci nel binomio dello "yang + ying". Di Massimiliano Caria, fotografo, sorprende sempre la vividezza del colore. Niente è più indefinibile del rapporto tra il femminile e il maschile, parti complementari non solo dell´umanità, ma entrambe componenti interne di ogni singolo individuo. L´uno si compenetra nell´altra, vi si contrappone in una costante dialettica di fusione/scissione, con esiti infinitamente diversi. Sarà ora il visitatore a cogliere quegli aspetti e sfumature, a volte sfuggenti agli stessi artisti, per dare risalto e interesse a questa importante fucina di artisti, così diversi e lontani fra loro ma, allo stesso tempo vicini, per cogliere insieme un unico risultato: l’interesse e la comprensione del pubblico.
|