Marco Tedde
16 giugno 2015
L'opinione di Marco Tedde
Pd sardo perde ma il centrodestra non vince
L’improbabile lessico di Renato Soru ricorda il vecchio abbiamo non vinto di qualche leader nazionale usato per nascondere sconfitte che non sono solo a Sestu, Porto Torres e Nuoro, ma anche a Tempio, La Maddalena e nella Gallura in generale. Anche a Quartu, nonostante le profonde divisioni del centro destra, il centro sinistra ha vinto al ballottaggio per una incollatura, mentre ha rimediato sconfitte sonore in tutti gli altri comuni importanti.
Insomma, l’elettorato ha punito le stentate politiche di Soru e Pigliaru in Sardegna e la "fuffa continua" del loro leader Renzi. Onestà intellettuale non consente di parlare di una buona prova del centrodestra, ma i risultati complessivi parlano di un'area moderata che è andata al di là di ogni più rosea aspettativa, che dove fa prevalere le ragioni dello stare assieme batte agevolmente anche il centro sinistra compatto. Il dato assorbente che emerge è che l'insoddisfazione dell'elettorato ha raggiunto l'apice. E che l'inquietante populismo grillino viene premiato per punire la politica tradizionale, priva di slancio e legata ad arcaismi e stantii rituali.
Ora occorre lavorare per riorganizzare l'area moderata sarda attorno ad un progetto di cose da fare. E, soprattutto, ricostruire Forza Italia in Sardegna emarginando le tattiche prive di profondità e disegnando un orizzonte politico, magari privo di benefici immediati, ma dotato di una caratura strategica. È questo il lavoro che attende il coordinatore regionale Cappellacci e tutta la classe dirigente del partito guida del centro destra. Ma occorre privilegiare i progetti e gli obiettivi di lungo respiro, rispetto alle politiche finalizzate ai posizionamenti tesi a conseguire "bonus" per le future elezioni politiche. L'elettorato moderato ha dimostrato di esserci ma, probabilmente, ci sta dando una prova di appello che non possiamo tradire.
*Vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale
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