red
15 settembre 2015
«Si alla nuova centrale a carbone»
Il segretario provinciale Cgil dei chimici ed elettrici Massimiliano Muretti lo dichiara senza tanti giri di parole che il sindacato e i lavoratori vogliono la costruzione del quinto gruppo, la nuova centrale ipercritica a carbone a Porto Torres

PORTO TORRES - Massimiliano Muretti, sassarese di 45 anni, da giugno 2010 è segretario provinciale Cgil dei chimici ed elettrici. E' un profondo conoscitore del tessuto produttivo sardo e locale. Con lui facciamo un'interessante panoramica sulle maggiori tematiche del territorio, che vive una crisi senza precedenti. Questo territorio è allo stremo, la disoccupazione è in costante aumento. Gli investimenti previsti tardano a decollare.
In questo ambito, per quanto riguarda il polo elettrico di Fiume Santo, cosa pensi del passaggio di proprietà fra la multinazionale tedesca E.On ed i cechi di Ep?
«Questo passaggio lo reputo importante e positivo. Il rapporto fra E.On e il territorio era diventato insostenibile, con i tedeschi che oramai non rispettavano nessun accordo. Lo dico perciò chiaramente, senza tanti giri di parole: la nostra organizzazione sindacale e i lavoratori vogliono la costruzione della nuova centrale ipercritica a carbone, il quinto gruppo per intenderci. E' tutto il sindacato a volerlo. Ciò si rende necessario per due aspetti, entrambi fondamentali: la Sardegna ne ha bisogno per la sua autonomia energetica ed il territorio necessita di investimenti e infrastrutture moderne. Senza contare che ci sarà nuova linfa per l'occupazione e le imprese locali, che vivono un momento drammatico.»
Ma la nuova proprietaria Ep intende realizzare il quinto gruppo?
«Il confronto ufficiale con la nuova proprietà deve essere aperto
ufficialmente. La data per l'iter autorizzativo della centrale scadeva al Ministero al Ministero Att. Produttive in queste settimane. I ceki di Ep si sono insediati ufficialmente il 1° Luglio, ma hanno già chiesto e ottenuto la proroga per la costruzione del nuovo gruppo.»
Che notizie ha del board di Ep?
«E' una società molto dinamica in Europa e questo, ripeto, potrebbe
essere un'opportunità per il territorio. E' la prima volta inoltre che ci troviamo di fronte ad una società non ancora quotata in borsa. Il suo maggiore azionista si chiama Daniel Kretinsky ( nda Presidente anche dello Sparta Praga calcio), che detiene solidamente le redini del gruppo. Vedremo comunque all'atto pratico le reali intenzioni della società, che ci auguriamo siano basate su piani industriali seri e di sviluppo.»
L'idea della nuova centrale si scontra con una parte dell'opinione
pubblica locale sempre più avversa a questo tipo di industria. Questo
potrebbe essere un ostacolo?
«L'ostracismo all'industria è una contraddizione in termini, ma esiste ed è innegabile. Chi ritiene che l'industria sia dannosa però commette un grave errore. La vera sfida è farla bene, senza gli inquinamenti del passato. D'altronde il paese più forte in Europa è la Germania, che basa il suo sviluppo sulla produzione e sul carbone in particolare: il 47% del suo fabbisogno energetico infatti dipende da questo combustibile. Tale quota inoltre basterebbe per tutta la richiesta di energia italiana. In Europa invece il paese più debole è la Grecia, che di industrie non ne ha praticamente nulla e dipende totalmente da altri, con tutte le dinamiche che ben conosciamo.»
In questo territorio c'è però una notevole incidenza di tumori
«L'azione dell'uomo determina inquinamento, ma questo non vale solo per l'industria. Vale anche per le città, per le piccole aziende, per le civili abitazioni, per le trazioni. Quindi è un argomento delicato che andrebbe affrontato ad ampio respiro, e non prendendosela con una parte. Adesso ci sono giustamente molte regole, bisogna rispettarle, questo è il punto focale. Tutti dovrebbero fare un salto di qualità, ad iniziare dai propri comportamenti quotidiani. L'industria tuttavia non può essere abbandonata, non possiamo permettercelo, tanto meno a Porto Torres.»
Passiamo alla chimica verde, a Matrica, il progetto sembra essersi
fermato.
«Si, assistiamo ad un ridimensionamento che ci preoccupa molto. Da una parte c'è Eni che da poco ha cambiato i propri assetti e probabilmente deve fare ancora chiarezza al suo interno, dall'altra parte c'è un governo regionale che di fronte all'emergenza industriale ed occupazionale non riesce a prendere in mano la situazione come dovrebbe. Mi sembra che questa Giunta non abbia capito che la contrapposizione ideologica fra industria e agricoltura sia inutile. La Regione e il Presidente Pigliaru inoltre devono richiamare Eni per nuovi impegni sul progetto. Il vecchio protocollo d'intesa è stato superato nei fatti e i soli ad opporsi siamo stati noi con i lavoratori chimici in scioperi e manifestazioni. Il Presidente Pigliaru ha perciò il dovere di farsi promotore di una nuova fase, che supporti quanto fatto, potenziando finalmente la filiera agricola: nello specifico, si dovrebbe inserire il cardo fra le colture regionali soggette ad incentivi, mentre le produzioni a valle di Matrica potrebbero essere agevolate da una legge sulla continuità territoriale delle merci, utile anche per altre produzioni isolane.»
In questo scenario questo territorio riuscirà a risollevarsi dalla
crisi?
«In passato, nemmeno tanto lontano, questo territorio è stato capace di attrarre investimenti ed impegni per almeno un miliardo di euro. Solo l'investimento della centrale a carbone ne varrebbe 600 milioni. In questo momento le Istituzioni locali e la classe politica sembrano
ferme, incapaci di rilanciare queste opportunità. Se solo la metà degli investimenti previsti andasse in porto avremmo un'importante boccata di ossigeno per la nostra economia.»
Quali sono i vostri rapporti con gli Enti Locali, Comune di Porto
Torres in particolare?
«Mi dispiace dirlo, ma ad esempio con la nuova amministrazione di Porto Torres i rapporti sono praticamente inesistenti. Nessuno sinora ci ha chiamato per un confronto o uno scambio di idee: una situazione al limite del paradossale.»
*segretario provinciale Cgil chimici elettrici Massimiliano Muretti
|