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Silvio Lai 24 settembre 2015
L'opinione di Silvio Lai
Basta commissari nei porti sardi
<i>Basta commissari nei porti sardi</i>

Se le informazioni che giungono da fonti governative corrispondono al vero la prospettiva di una riforma che riorganizzi e rilanci il sistema portuale italiano si avvicina. Più si fa in fretta e meglio è, soprattutto per le autorità portuali commissariate, come quelle sarde. È arrivato il momento di prendere una decisione definitiva sul futuro dell’Autorità portuale del nord Sardegna come di quella del sud: o si fa la riforma entro l’anno, e la strada è solo quella di un decreto, oppure si proceda con la nomina dei presidenti chiudendo una lunga fase commissariale. I commissari servono per fasi straordinarie ma se durano mesi e anni producono effetti irreversibili sulla competitività dei porti. In questi anni chi ha avuto un presidente in carica ha potuto programmare a lungo termine, al contrario di chi ha dovuto svolgere un ruolo commissariale con mandati di tre mesi.

La riforma doveva porre fine a questa situazione ma in questi mesi se ne è solo parlato, mentre con l’avvento del ministro Delrio pare che abbia ripreso corpo l’idea di una razionalizzazione del sistema da approvare in tempi rapidi. Per questo chiediamo al ministro di andare avanti rapidamente, con un’attenzione che riguarda l’isola, perché se la riforma non avesse tempi brevi meglio nominare i presidenti, tenendo conto che, nel caso di Cagliari, le procedure sono già avanzate, nel caso di Olbia e Porto Torres vanno invece ancora chieste le terne agli enti locali. La nostra richiesta non vuole essere un giudizio negativo nei confronti di chi si è succeduto in questi due anni nel ruolo di commissario delle due autorità, vuole essere un appello perché si ponga fine alla attuale situazione di precarietà. È innegabile, infatti, che non ci può essere una programmazione adeguata se si continua a procedere con, è proprio il caso di dirlo, una navigazione a vista. Si parla oramai da mesi di una riforma che porterebbe in Sardegna all’accorpamento in un’unica Autorità portuale.

Noi siamo convinti che una scelta di questo genere debba essere discussa con il territorio e non calata dall’alto, ma il momento delle scelte non può più essere rinviato. Meglio una riforma rapida piuttosto che un’incertezza che assomiglia ad un’agonia che colpisce i più deboli e rafforza i più forti. Servono certezze sul futuro dei nostri scali marittimi, vogliamo che questi possano finalmente essere in grado di ospitare servizi adeguati e che possano essere competitivi con gli altri porti italiani ed europei. In caso contrario si rischierebbe di perdere ulteriori opportunità di sviluppo economico per la nostra isola. Per tutti questi motivi confidiamo che la riforma vada in porto rapidamente perché vogliamo che si ponga la parola fine alla parentesi, anche troppo lunga, dei commissari. Altrimenti si arrivi alla nomina dei vertici delle attuali autorità portuali in Sardegna, secondo le procedure previste e sospese ormai da oltre un anno.

*senatore Pd
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