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S.A. 8 ottobre 2015
Res Pubblica, dopo l´esposto anche «bugie»
Enrico Daga, Emiliano Piras, Maria Grazia Salaris e Michele Pais a testa bassa contro sindaco, assessore e occupanti l´ex caserma di via Simon. Secondo i consiglieri comunali si tratta di «balle» quelle raccontate sull´occupazione
Res Pubblica, dopo l´esposto anche «bugie»

ALGHERO - Non piacciano a Enrico Daga (Partito democratico), Emiliano Piras e Maria Grazia Salaris (Nuovo Centro Destra) e Michele Pais (Forza Italia) le dichiarazioni dell'amministrazione comunale di Alghero secondo cui la presenza di "Res Pubblica" negli immobili dell'ex Caserma di Via Simon fosse «autorizzata» da Architettura [LEGGI] e [GUARDA].

Così all'esposto a firma di Giuliano Tavera (Psd’Az), Maurizio Pirisi (Forza Italia), Michele Pais (Forza Italia), Andrea Delogu (Forza Italia), Emiliano Piras (Nuovo Centro Destra), Nunzio Camerada (Forza Italia), Maria Grazia Salaris (Nuovo Centro Destra) e Gianfranco Langella (Fratelli d’Italia) [GUARDA L'ESPOSTO], seguono alcune polemiche "social" che si rifanno al novembre 2014: in occasione di un'intervista alla trasmissione "Ovviamente", l'allora direttore del Dipartimento, Arnaldo Bibo Cecchini, negava di aver dato alcuna «concessione» dell'immobile a Malerbe (l'associazione a capo di Res Pubblica).

Apriti cielo. Per Pais si tratta dell'ennesima «balla» dell'amministrazione; Piras e Salaris (Ncd) non capiscono «chi dica le bugie», mentre l'esponente del Partito democratico parla apertamente di menzogne: «credo che una delle cose più gravi che possa fare un pubblico amministratore sia mentire all'opinione pubblica - dice candidamente Enrico Daga - se si mente sulla caserma significa che si può essere capaci di mentire su tutto». Tutte parole che non son piaciute al sindaco Mario Bruno che si lascia andare un lapidario «mi hanno insegnato a non dire bugie».

E ancora: «I consiglieri comunali hanno modo, esercitando le loro prerogative, di verificare negli atti qual è la verità. Non mi farò insultare ne calunniare, vaglierò ogni parola detta, soprattutto da eletti nelle istituzioni, che possa travalicare la normale dialettica politica». Parole che aprono la scena ai commenti più disparati: dal «si sta scadendo e non è più politica ma pettegolezzo» ai «complimenti per l'alta politica». Come dargli torto se solo si pensa che un Primo cittadino possa mentire pubblicamente con tanta facilità?



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