Red
27 ottobre 2015
80mila euro contro il gambero-killer di Molentargius
Tra i 19 progetti selezionati e finanziati per tutelare le aree naturali protette del Mezzogiorno, 80 mila euro serviranno per limitare nell’area umida del Parco regionale Molentargius-Saline la diffusione di una specie aliena di gambero (il gambero killer della Louisiana) che mette a rischio la biodiversità

CAGLIARI - Sono 19 i progetti selezionati dalla Fondazione "Con il Sud" attraverso il Bando Ambiente 2015, promosso per tutelare le aree naturali protette del Mezzogiorno con interventi di prevenzione e riduzione dei rischi ambientali. Gli interventi sono stati proposti da organizzazioni di terzo settore del Sud Italia, in partnership con istituzioni, università, mondo economico e della ricerca e con il coinvolgimento degli organi di gestione delle aree protette.
Oltre 100 le proposte pervenute in risposte al Bando e 160 le organizzazioni coinvolte nei 19 progetti selezionati (in media 8 a progetto), che saranno sostenuti complessivamente con oltre 4,2 milioni di euro (una media di 220 mila euro a iniziativa).
5 progetti saranno avviati in Puglia; 4 in Campania, 4 in Sardegna, 4 in Sicilia e 2 in Basilicata. Ciascuna iniziativa coinvolgerà una o più aree protette (Parchi nazionali e regionali, Riserve statali e regionali, Aree marine protette), prevedendo interventi per contrastare la perdita di biodiversità, il rischio incendi e quello idrogeologico, ridurre l’inquinamento, coinvolgendo le comunità territoriali e favorendo la valorizzazione turistica.
Tra quelli sardi che il progetto “Salvaguardia e valorizzazione della biodiversità tra passato remoto e presente” promosso dall’Associazione per il Parco Molentargius Saline Poetto, cui andrà un contributo di 80 mila euro. Avrà l’obiettivo di limitare nell’area umida del Parco regionale Molentargius-Saline (provincia di Cagliari) la diffusione di una specie aliena di gambero (il gambero killer della Louisiana) che mette a rischio la biodiversità e la sopravvivenza delle specie autoctone e che, a causa della sua intensa attività di scavo, può provocare danni strutturali favorendo l’erosione degli argini fluviali.
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