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Alguer.itnotizieportotorresPoliticaEconomia › Biancu: «Matrica avanti». Mura: «Eni fa marcia indietro»
Mariangela Pala 19 novembre 2015
Biancu: «Matrica avanti»
Mura: «Eni fa marcia indietro»
L´assessore all´ambiente Cristina Biancu rassicura sul progetto di Matrìca sul quale il consigliere comunale Luciano Mura non nasconde le preoccupazioni per il futuro della chimica verde
Biancu: «Matrica avanti». Mura: «Eni fa marcia indietro»

PORTO TORRES - «Venerdì scorso abbiamo incontrato i vertici di Matrìca per avere delucidazioni in ordine alle notizie apparse sulla stampa circa le intenzioni di Eni di vendere Versalis, e ci hanno risposto che le notizie diffuse sono prive di fondamento, anzi pochi giorni fa Matrìca ha proprio depositato la domanda per avviare tutto l’iter amministrativo per la costruzione della centrale a biomasse». E’ la risposta dell’assessore all’ambiente, Cristina Biancu all’interrogazione del consigliere di Autonomia popolare, Alessandro Carta, sulla possibilità di un dietrofront dell’azienda di Matrìca dal progetto della chimica verde.

«Un intervento che è sintomatico della volontà di proseguire nel suo progetto di chimica verde nel territorio», ha aggiunto l’assessore Biancu, salvo poi correggere il tiro e ammettere che si trattava solo di una caldaietta a vapore, un investimento di 20mila euro contro i 240mila previsti in origine per la centrale a biomasse, ormai cancellata dagli investimenti che rientravano nell’ambito del Protocollo d'Intesa, siglato il 26 maggio 2011. Le difficoltà dell’attività di Matrica sarebbero legate, secondo quanto dichiarato dall’assessore all’ambiente, alla mancata diffusione e utilizzo dei prodotti realizzati con le materie prodotte dall’azienda.

«La stessa lamenta il mancato rispetto della legge regionale che impone alle attività commerciali l’utilizzo delle buste realizzate con la bioplastica, il mancato inserimento fino allo scorso anno del cardo tra le colture del Piano di sviluppo rurale che avrebbe consentito ai coltivatori di ricevere dalla Regione un contributo di 140 euro per ogni ettaro», aggiunge l’assessore. Ora il cardo è stato inserito nel Psr, e Matrìca per sostenere ulteriormente la piantumatura del cardo ha previsto un ulteriore incentivo di 100 euro ad ettaro. Questioni che saranno oggetto di dibattito con l’amministrazione regionale al fine di sensibilizzare la stessa sulle problematiche dell’azienda.

Resta comunque la preoccupazione dei sindacati sul futuro di Matrìca, generata dalla joint venture tra Novamont e la partecipata Eni Versalis, coinvolta negli investimenti legati alla chimica verde, e sulla quale vi sarebbe un disimpegno da parte di Eni con conseguente cancellazione del progetto innovativo. Una paura condivisa dal consigliere comunale del Partito democratico, Luciano Mura, in occasione dell’ultima seduta del consiglio comunale: «L’impianto industriale che ha sorretto in questi anni l’intero territorio della provincia di Sassari e forse della Regione perde un altro importante pezzo, perché pare quasi certo che l’impianto gomme, l’unico che sta funzionando all’interno dello stabilimento chimico, verrà chiuso a breve, con un aggravio ulteriore dei numeri della disoccupazione nel territorio e anche le rassicurazione nel campo della chimica verde, mi paiono senza alcun fondamento».

Sulla marcia indietro di Eni in gioco c’è il mantenimento di asset e livelli occupazionali. «La caldaietta a vapore che si sta costruendo era già andata in appalto, - aggiunge Mura - e funzionale all’esistenza dei due impianti, ma mancano i tre impianti fondamentali per chiudere un ciclo». Il consigliere Mura informa che, nella legge finanziaria dello scorso anno, è stato inserito un emendamento che riduce i tempi di proroga della grande distribuzione per poter usare i sacchetti di plastica e, dunque, dal prossimo anno vigerà l’obbligo di utilizzo dei sacchetti Mater-bi, così come sono stati previsti incentivi per l’utilizzo dei biolubrificanti. Le stesse leggi nazionali hanno previsto sanzioni per coloro che violano le prescrizioni stabilite dalla legge.

«Il problema è che Eni in questo settore non vuole più investire. Ed essendo il soggetto finanziario dell’accordo di Matrìca che ora non vuole più finanziare, il rischio è di uno stop definitivo, un corpo mortale a tutta la tecnologia e all’innovazione del progetto della chimica verde», sostiene il consigliere Pd che afferma la necessità di proporre un’idea precisa dello sviluppo del territorio, «che non può essere un’idea di Porto Torres, ma dell’Area Vasta, perché non si può continuare ad affrontare le emergenze, bonifiche, porto e fabbrica che chiude, come se fossero ragionamenti separati. Questo non è più sufficiente, non ha senso parlare dei singoli settori, ma occorre avere un’idea di sviluppo complessiva. Lo sforzo che questo consiglio comunale deve fare anche nelle sedi deputate è quello di ragionare su queste cose. Pertanto quando si fa un richiamo al lavoro delle commissioni - conclude Mura - è perché sono centri di elaborazione, di proposte come capacità complessiva di sviluppare un’idea che sia unitaria e vincente e che serva per costruire poi insieme i rapporti con le altre istituzioni per avere una prospettiva e un futuro».



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