S.A.
1 dicembre 2015
Ryanair atterra in campagna elettorale: Massidda accusa Zedda
Il candidato sindaco alle prossime amministrative, chiama in causa Massimo Zedda colpevole di un «assordante silenzio» sulla fuga delle compagnie low cost da Cagliari e dalla Sardegna

CAGLIARI - «Il mio è un grido di dolore. Voglio esortare il sindaco di Cagliari ad esercitare la sua autorevolezza e farsi portatore della preoccupazione di tanti cagliaritani, compresi gli operatori del commercio e del turismo». Con queste parole Piergiorgio Massidda, presidente di ‘Cagliari Free Zone’ e candidato sindaco alle prossime amministrative, chiama in causa Massimo Zedda colpevole di un «assordante silenzio» sulla fuga delle compagnie low cost da Cagliari e dalla Sardegna e soprattutto per non aver fatto una battaglia come i suoi colleghi Mario Bruno e Nicola Sanna, sindaci di Alghero e Sassari, che da giorni stanno capeggiando la protesta contro la fuga delle low cost dall'isola, soprattutto di Ryanair.
Il candidato sindaco della coalizione civica illustra i danni che la dismissione delle rotte low cost comporterà all’economia di Cagliari: «Il disastro che si paventa rischia di far saltare l'attuazione di due punti molto importanti del nostro programma: l'home porting e il soggiorno invernale degli anziani del Nord Europa. Due punti che ci siamo promessi di regalare alla città. Senza i voli low cost non potranno arrivare i croceristi che devono imbarcarsi a Cagliari e senza i low cost non potranno arrivare gli anziani del nord Europa che decidono di venire in Sardegna a trascorrere i mesi invernali».
E il candidato sindaco se la prende anche la giunta regionale: «l’anno scorso l’ex ad di Sogaer, Vincenzo Mareddu insieme a David O’Brien, Chief Commercial Officer di Ryanair, ha ricordato Massidda “ha lanciato un avvertimento, che nessuno ha colto. Questo era un segnale forte da considerare – ha detto Piergiorgio Massidda -, ma la Regione non lo ha fatto, nonostante lo stesso giorno David O’Brien incontrò Pigliaru e Deiana». «Insomma, qui nessuno ha colpe, qui c’è chi è abituato a dare responsabilità ad altri e a piangersi addosso. Intanto – conclude Massidda – c’è da spendere entro dicembre i 13,6 milioni rimasti dalla Ct1 per la Ct2, se non verranno persi. Poi – conclude - a Cagliari non c’è lavoro, e questo per noi, è il più grave spreco di risorse che avrebbe potuto portare lavoro, lavoro, lavoro in città».
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