Alessandro Russu
30 agosto 2019
L'opinione di Alessandro Russu
La disattivazione della Ztl ci preoccupa
La scelta dell’Amministrazione comunale di Sassari di procedere con la disattivazione della Ztl, come organizzazione sindacale della Cisl, che rappresenta i lavoratori dei trasporti, ci preoccupa particolarmente, poiché tale decisione, tra le considerazioni già lette sulla stampa, incide anche negativamente sul servizio di trasporto pubblico erogato e sul lavoro effettuato dai conducenti dei bus urbani. Infatti, la riapertura al traffico dello snodo viario da e verso il centro di Sassari, a nostro avviso, comporterà inevitabilmente ritardi sulle percorrenze degli autobus urbani, e disagi sulla circolazione in zone come Emiciclo Garibaldi e Via Brigata Sassari, senza tralasciare aree molto frequentate dai cittadini come Piazza Castello e Largo Cavallotti. Basti pensare che sono necessari 5 o 10' di traffico per far “saltare” coincidenze tra autobus, far “accavallare” più mezzi della stessa linea, con conseguenti disservizi giornalieri ai cittadini. Abbiamo già vissuto questa esperienza più di dieci anni fa e lo scenario che prefiguriamo non è affatto irreale.
Anche la sicurezza pedonale nelle vie del centro è un elemento da considerare, i marciapiedi non sono esattamente larghi a sufficienza, perciò prevediamo si camminerà rasenti ai muri per non farsi travolgere dalle auto, salvo dover scavalcare le macchine parcheggiate: già lo possiamo constatare durante gli orari di apertura al traffico. Siamo convinti che sia opportuno valorizzare il centro cittadino, con scelte come la Ztl, aree pedonali o “green” che siano a misura d’uomo, esattamente come avviene in altre città, ad esempio nella vicina città di Alghero, dove si sperimentano addirittura le “green zone” e dove (paradossalmente) numerosi sassaresi amano trascorrere le serate e le domeniche passeggiando per le caratteristiche vie del centro catalano nella totale assenza di automobili. Detto ciò, vogliamo ricordare qualche dato statistico rilevato dal “Rapporto Euro mobility 2018”, che vede la città di Sassari al 45esimo posto a livello nazionale su cinquanta maggiori città per mobilità cittadina e sostenibilità (Cagliari si trova al settimo posto), ma non solo: siamo al 33esimo posto (su cinquanta) per maggior numero veicoli circolanti (Cagliari è 37esima); abbiamo sessantacinque veicoli ogni cento abitanti, media italiana è di 59,3veicoli/100abitanti, la media europea è 49,8veicoli/100abitanti. Mentre l’offerta di trasporto pubblico urbano è nella media italiana (Sassari è al 25esimo posto) e il servizio pubblico vede cento passeggeri per abitante, con autobus Euro5 tra i più moderni ed efficienti in Italia (Cagliari ha circa 180passeggeri/abitante).
Purtroppo, Sassari è tra le undici città dove non esiste alcun piano di “Mobility management”, che risponde ai bisogni della mobilità dei cittadini e sarebbe sicuramente supporto fondamentale per argomenti come la Ztl; anche il Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) è inesistente (al contrario di altre trentasette città italiane), ci siamo fermati undici anni fa con la delibera sul Piano urbano della mobilità (Pum), poi nient’altro. Per queste ragioni, è necessario capire l’importanza della vivibilità del centro cittadino, della sostenibilità della mobilità urbana per fare scelte capaci di affrontare problemi che diano risposte a chi vuole il miglioramento della qualità di vita a Sassari, si possono rivedere orari e varchi di accesso, ma portare autovetture nel centro delle città è un fenomeno che appartiene al secolo scorso, perciò, come Federazione dei trasporti della Cisl, crediamo sia fondamentale guardare avanti, in caso contrario, abbiamo altre cinque posizioni nella classifica nazionale per retrocedere ed arrivare ultimi in Italia.
* segretario Territoriale Fit Cisl
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