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Luciano Deriu - legambiente
27 ottobre 2003
Anarchia nelle concessioni, in pericolo la spiaggia di San Giovanni
L’espansione selvaggia delle concessioni demaniali ha raggiunto livelli che si configurano ormai come una sistematica rapina del territorio algherese

La privatizzazione diffusa delle spiagge non si è arrestata neppure sugli scogli di Las Tronas con l’incivile sfratto degli abituali fruitori e la cementificazione dell’area. Ma il peggio potrebbe ancora arrivare. La fame di posti barca ad Alghero, in un porto turistico che è tra i più grandi del mediterraneo, ha creato una economia in espansione che non sembra volersi fermare ai 3000 e più posti barca. Si parla sempre più spesso in città (e alla Regione) di nuovi pontili da realizzare all’esterno del molo di sottoflutto in direzione San Giovanni. Una realizzazione che legittimerebbe la costruzione di un mandrachio a est del molo senza il quale gli eventuali nuovi pontili esposti al maestrale non avrebbero un fulgido avvenire. Occorre dire fin da ora, e prima che sia tardi, che un’opera di questo genere causerebbe la morte certa della spiaggia di San Giovanni e un diffuso peggioramento delle acque di gran parte del litorale in direzione di Maria Pia. È tuttavia un’idea possibile nella mancanza di un Piano del Porto, che , non sarà un caso, tarda tanto ad arrivare. Il problema del porto di Alghero non è quello di conquistare nuovi spazi, ma quello di mettere a frutto quelli attuali, considerando, tra l’altro, che esistono ancora ampie disponibilità di posti all’interno del molo di sottoflutto. E mentre i moli proliferano, i servizi, potenziali produttori di reddito, versano nell’anarchia mancando perfino quelli della normale pulizia. Così, nella carenza di una gestione efficace, le enormi potenzialità del porto non si traducono in benessere diffuso limitandosi a pochi vantaggi ai concessionari.
Nel frattempo quasi per una beffa della natura, la spiaggia di San Giovanni ha beneficiato di uno straordinario apporto di sabbia, prelevato per un gioco di correnti dal litorale di Maria Pia, e ha notevolmente ingrandito la sua profondità. San Giovanni torna così ad essere una risorsa rara e preziosa per trovarsi all’interno della città, facilmente fruibile da chi vuole raggiungere la spiaggia a piedi.
Il pericolo di una di una sua devastazione per una nuova massiccia portualità sembra essere di palese evidenza, ma non sappiamo quanto lo sia per chi ha la fabbrica delle concessioni. Una minaccia che mette con urgenza il problema di una riappropriazione delle aree demaniali alla città.
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