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Sergio Ortu 28 ottobre 2003
Cinghiali, il problema è ormai di ordine sociale
Gli avvistamenti notturni sono stati segnalati dai residenti di Fertilia nelle vie Parenzo, Dalmazia, Orsera e Lungomare Rovigno e nella Pineta di via Istria e Zara
Cinghiali, il problema è ormai di ordine sociale

Sta assumendo ogni giorno di più rilevanza sociale il problema dei cinghiali nel comprensorio a nord della città. Se il disagio della devastazione quotidiana nelle campagne di Maristella e Porto Conte è ormai noto da anni, da qualche tempo a questa parte la piaga si sta estendendo oltre quelle zone. Sono infatti sempre più frequenti le visite notturne dei cinghiali nei poderi dell’Arenosu e da più di due settimane non è raro trovarsi di fronte ad un grosso esemplare intento a scavare nei giardini della borgata di Fertilia. Gli avvistamenti notturni sono stati segnalati dai residenti nelle vie Parenzo, Dalmazia, Orsera e Lungomare Rovigno e nella Pineta di via Istria e Zara. Comprensibile lo spavento di chi si trova di fronte un’animale poco cortese come il cinghiale che non esita, se disturbato a “caricare” lo sfortunato che si trova sul suo cammino. Ma se “l’improvvisa presenza” può costituire un disagio temporaneo anche se rischioso, la stessa cosa non può dirsi per gli ingenti danni alle colture che si stanno perpetrando nei campi della Nurra algherese. "E’ l’ennesima volta che mi ritrovo il campo devastato e la terza volta che sono costretto a rifare il prato inglese davanti alla mia casa", commenta visibilmente irritato, un residente la cui casa si affaccia sulla strada direttrice per Santa Maria la Palma. Gli scavi e le devastazioni stanno quindi raggiungendo dei costi non più trascurabili che incidono sul reddito delle famiglie colpite. Occorrerebbe perciò intraprendere delle iniziative istituzionali serie e concrete. Il numero dei cinghiali ha ormai raggiunto cifre difficilmente tollerabili. Il presidente del Parco di Porto Conte aveva parlato di un problema di difficile risoluzione bocciando l’ipotesi della caccia controllata. “Ci troviamo in un’area protetta -aveva spiegato Antonio Camerada- sarebbe assurdo dare la caccia alla fauna del parco”. Di diversa opinione un altro membro del C.D.A. del Parco, il consigliere Ballero che sosteneva nel suo intervento la validità della caccia controllata. Al di là delle polemiche gli agricoltori e gli abitanti delle borgate attendono soluzioni alla loro piaga economica e su questa le istituzioni competenti devono ripondere in maniera concreta.



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