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Mariangela Pala 31 marzo 2016
Porto Torres: la Necropoli orientale rivela i riti funerari
Nella tomba indagata altri frammenti ossei di due inumati, una in posizione primaria e l’altra in posizione secondaria, ossia spostato per lasciare posto ad un altro defunto appartenente probabilmente alla stessa famiglia
Porto Torres: la Necropoli orientale rivela i riti funerari

PORTO TORRES - Una Necropoli orientale, fuori dalla cinta muraria, che si congiunge con quella meridionale della zona di San Gavino. La Necropoli di via Libio è una fonte preziosa in grado di fornire informazioni sui modi di onorare la memoria del defunto. Nella tomba indagata altri frammenti ossei di due inumati, una in posizione primaria e l’altra in posizione secondaria, ossia spostato per lasciare posto ad un altro defunto appartenente probabilmente alla stessa famiglia.

«Nel complesso anche un altare funerario legato al culto del refrigerium che veniva ripetuto annualmente dai parenti - spiega l’archeologo Gavino Canu - per ricongiungersi con il defunto, attraverso il deposito di alcuni viveri nei fori praticati in ciascuna delle tombe, uno dei pochi esempi a Porto Torres». L'interpretazione dei dati di scavo della Necropoli messa in luce offre la possibilità di indagare sui costumi funerari dei ceti sociali dell’epoca. Una tipologia di tomba a camera tra le più tarde ritrovate, risalente al terzo secolo dopo Cristo, sepolture scavate, intonacate e decorate, che appartengono ad un ceto sociale elevato, ad imitazione dei rivestimenti marmorei simili a quelle ritrovate nella Domus delle terme Maetzcke.

Si tratta di sepolture ad arcosolio caratterizzati da un atrio con ai lati alcuni archi scavati nella roccia, alla base dei quali le tombe ad inumazione plurima, appartenenti a nuclei familiari composti da tre o quattro persone. In alcune tombe appaiono immagini figurative con bighe e quadrighe, decorazioni funerarie sui sarcofagi sui quali continua l’opera di intervento dei restauratori della sede operativa della Soprintendenza guidata da Gabriella Gasperetti, che attraverso operazioni di pulitura e consolidamento proseguono le attività coordinata dai tecnici e dagli archeologi che cureranno i lavori di ricerca scientifica scavando le numerose tombe presenti nel sito.
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