SASSARI - Canopolando è una realtà relativamente recente nel panorama scolastico del Convitto Nazionale Canopoleno di Sassari ideata per raccogliere le impressioni dei ragazzi e che esce due volte nel corso dell’anno scolastico con due edizioni, a gennaio e maggio. La sua nascita risale al 2008 quando venne indetto un concorso interno tra tutti gli allievi del Convitto per stabilire sia la copertina che il titolo pubblicando un numero sperimentale nel 2009. Ma solo nel 2011, con i festeggiamenti per i quattrocento anni del Canopoleno, il giornalino ha trovato la sua regolarità.

Tutto questo grazie alla caparbietà del suo direttore Mario Fenu che è riuscito a creare una redazione capace di ottenere già da subito dei buoni risultati al punto che dal 2013 l’Associazione Albo Scuole ha pensato bene di premiarlo inserendolo tra i cento giornalini degni di menzione in Italia consacrandolo come secondo classificato quale migliore giornalino sul web. Merito anche dell'interazione tra tutte le componenti che hanno consentito a tutti di trovare il loro spazio e di esprimere il proprio pensiero. Ed è questo il segreto di Canopolando giudicato ormai da tutti un giornale in cui si producono lavori di eccellenza ed il Canopoleno un centro di formazione di qualità.

Ma il giornale non si è fermato al 2013. Nel 2015 ancora un riconoscimento a Chianciano Terme, sempre da Albo Scuole, di essere inserito tra i migliori cento giornalini su 3000 selezionati. Inatteso è anche arrivato il riconoscimento da parte dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti che ha inserito “Canopolando” tra i migliori 20 giornalini presentati dalle Scuole Secondarie di Secondo Grado, nonostante la maggior parte del lavoro giornalistico sia svolto dai ragazzi della Scuola Secondaria di Primo Grado.

Ma la soddisfazione più grande per la redazione è stata quella di qualche giorno fa quando, ancora con Albo Scuole, Canopolando è stato confermato tra i migliori cento in Italia. Per un premio che ha visto al primo posto, seppure in ex equo, per la sezione “attualità” il periodico sassarese. Tutto questo dopo solo cinque anni. «Questo deve essere solo un punto di partenza, uno stimolo a fare sempre meglio, a cominciare dal prossimo anno quando, dovendo sostituire i collaboratori che prenderanno altre strade dopo la terza media, sarà il momento di far inziare nuovi giornalisti in erba che abbiano voglia di scrivere e di sentirsi coinvolti in un progetto che li renda orgogliosi di farne parte».