Così il presidente dell'Enac Vito Riggio inquadra la situazione dello scalo algherese di proprietà pubblica e fermo al palo tra le procedure di privatizzazione, ricapitalizzazione e in attesa del pronunciamento Ue sui low cost. Le parole di Riggio e del senatore Silvio Lai
ALGHERO - «L'aeroporto di Alghero rischia ma tutti rischiano. Il tempo delle vacche grasse sono finiti per tutti. Era facile prima finanziare oppure mettere a carico della Regione forti perdite e il debito pubblico cresceva. Da alcuni anni questo non è più possibile, bisogna razionalizzare, contenere i costi, migliorare l'efficienza e poi appunto avere possibilmente una gestione unitaria che aiuta ad essere più forti davanti alle pretese delle compagnie». Così il presidente dell'Enac Vito Riggio
fotografa la situazione dello scalo algherese di proprietà pubblica e alle prese con il tira e molla con Ryanair, la compagnia irlandese low cost che ha cancellato 14 rotte dal Riviera del Corallo per i mancati contributi co-marketing dal 2014, annunciando la chiusura dell'hub dal 1 novembre se il Governo non taglierà le tasse d'imbarco aumentate lo scorso gennaio per far fronte alla cassa-integrazione di altri vettori, in primis Alitalia.
Riggio ha partecipato ieri ad Alghero ad un convegno promosso dal gruppo Pd in Senato sul sistema dei trasporti isolano e le sue prospettive, in uno dei momenti più drammatici per il trasporto aereo dall'aeroporto di Alghero. In prima linea il senatore Silvio Lai che ha ripercorso la recente normativa inquadrando le leggi di settore e sgombrando il campo dal polverone che in questi mesi travolge Regione e Governo sulla debacle dei transiti da e per la Sardegna. Tra i relatori il pugliese Salvatore Tomaselli, capogruppo nella Commissione industria e turismo del Senato, che ha confermato il sostegno al low cost della Regione Puglia. In sala il sindaco Mario Bruno, sempre critico sull'immobilismo decisionale degli ultimi mesi, il presidente e direttore generale Sogeaal, Mario Peralda e Carlo Luzzatti, i vertici locali e provinciali Dem, molti imprenditori e commercianti. Assente, invece, l'assessore regionale ai Trasporti, Massimo Deiana. La linea emersa dal tavolo di discussione è quella di privatizzare e unificare le società di gestione dei tre aeroporti sardi, una "rivoluzione" del sistema dei trasporti isolano e con dubbi risvolti su quello algherese, al momento il più debole dei tre.
Il numero uno dell'Ente Nazionale di Aviazione Civile è ritornato nell'intervista al
Quotidiano di Alghero sulla procedura di privatizzazione al palo per lo scalo algherese, fermo alla quinta proroga: «pende una procedura d'infrazione che potrebbe determinare una multa - dice - e nessuno al momento vuole affrontare questo rischio, mi auguro che rapidamente ci sia un soggetto dotato di capitali»; ma glissa sulla ricapitalizzazione approvata in Regione ma ancora in stallo per problematiche ufficiosamente sollevate proprio da Enac e Ue [
LEGGI]. Infine sulla differente strategia tra la Sardegna e la Puglia sulla "partita" Ryanair, Riggio aggiunge: «la Sardegna è stata sfortunata perchè la sua legge è stata impugnata. La Puglia ha prorogato dei contratti, la Sardegna è rimasta bloccata». Ma il presidente Enac riferisce di aver parlato con il ministro Delrio per uscire da quello che definisce «torpore burocratico». «Se quella legge non va bene devono dire cosa bisogna fare per incentivare i low cost, soprattutto aumentando i collegamenti con la Sardegna che in effetti ne ha ancora tropo pochi».