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Mariangela Pala 3 settembre 2016
Termovalorizzatore a Fiume Santo: il Cd chiede un referendum
Un tema su cui il Centro democratico di Sassari ritiene necessario proporre un referendum riguarda la realizzazione del termovalorizzatore nell’area di Fiume Santo già pesantemente interessata da attività inquinanti e che si affaccia sul Golfo dell’Asinara nel Parco a grande valenza turistica che costituisce un grande richiamo per il nostro territorio e dei comuni limitrofi
Termovalorizzatore a Fiume Santo: il Cd chiede un referendum

PORTO TORRES - In relazione all’organizzazione della gestione della risorsa idrica e alle modeste prerogative proprie dell’ente locale cui è assegnato un ruolo marginale e più che altro consultivo nell’attuale normativa regionale, il Centro Democratico di Sassari impone una riflessione a livello di distretto ma anche di Nord Sardegna in quanto «tale gestione va oltre la delimitazione dell’ambito territoriale strategico cosi come previsto dal distretto in questione o dall’articolo 6 della 2 Legge di Riforma enti locali recentemente approvata».

Un’altro tema su cui il partito ritiene necessario riflettere riguarda la realizzazione del termovalorizzatore nell’area di Fiume Santo in un’area già pesantemente interessata da attività inquinanti e che si affaccia sul Golfo dell’Asinara nel Parco a grande valenza turistica che costituisce un grande richiamo per il nostro territorio e dei comuni limitrofi. Su tali argomenti «sarebbe opportuno conoscere l’opinione dei cittadini. In proprio le amministrazioni semplicemente deliberando in giunta, possono promuovere tali referendum con un coinvolgimento democratico discendente anziché ascendente, senza che vi sia raccolta di firme da parte dei cittadini e le associazioni, i comitati e i forum potrebbero comunque attivarsi per collaborare alla stesura dei quesiti», sostiene il Cento democratico.

Un’iniziativa di partecipazione importante, secondo il consigliere comunale di Sassari del Cd, Francesco Era, che se concretizzata certamente sarebbe utile per migliorare il rapporto tra la politica e i cittadini che in questo momento non è certamente idilliaco e i tempi vi sono anche per accorpare tali referendum a quello costituzionale ci sono se c’è la volontà. «Ma indipendentemente dall’accorpamento l’importante è che tale coinvolgimento in ogni caso ci sia e in tutte le forme», dice.

In questo contesto il Centro Democratico ha già proposto la revisione dello Statuto del Comune di Sassari e la modifica del regolamento per assegnare le funzioni di coordinamento dell’Ufficio del Referendum per il giudizio di ammissione, al Segretario comunale in luogo del Difensore Civico già soppresso e sostituire quest’ultimo con altro componente da integrare con Il Presidente dell’Ordine Forense oppure un esperto nominato dal Preside della Facoltà di Giurisprudenza, atteso che il terzo lo nomina il Presidente del Tribunale. Tali quesiti referendari potrebbero quindi essere accorpati al referendum costituzionale sul quale c’è un grande dibattito in corso e in un momento in cui si parla di ricorrenza dei 700 anni dalla promulgazione degli Statuti Sassaresi certamente è doveroso provvedere prontamente alla revisione dello statuto comunale.



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