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S.A. 7 settembre 2016
«Privati e Sogeaal, sospetti sui tempi»
Le dichiarazioni del capogruppo dei Riformatori Sardi in Consiglio regionale, Attilio Dedoni, sulla gara per la privatizzazione della Sogeaal, società di gestione dell´aeroporto di Alghero
«Privati e Sogeaal, sospetti sui tempi»

ALGHERO - «L’ennesima battuta a vuoto nel processo di privatizzazione della Sogeaal è la più lampante dimostrazione di come il settore dei trasporti in Sardegna sia privo di governo, abbandonato a se stesso e preda dell’improvvisazione, se non si è capaci neppure di creare le condizioni per aggiudicare una gara bandita appositamente perché si è registrato l’interesse ad acquistare da parte dei privati». Lo dichiara il capogruppo dei Riformatori Sardi – Liberaldemocratici in Consiglio regionale, Attilio Dedoni, in merito alla nuova proroga sulla procedura di privatizzazione della Società di gestione dell'aeroporto di Alghero in mancanza di offerte dai privati [LEGGI].

«La vicenda della privatizzazione dell’aeroporto di Alghero va avanti all’insegna della confusione. Basti pensare al fatto che il disegno di legge per la ricapitalizzazione della società di gestione, che doveva essere funzionale alla sua privatizzazione, è stato presentato e approvato quando la procedura era già aperta. Come è possibile che l’entità del capitale sociale sia cambiata, come se niente fosse, con una procedura di vendita in corso? Ora assistiamo all’ennesima farsa dell’asta andata deserta perché, con la decisione della Commissione europea sugli aiuti alle compagnie aeree low-cost che ancora non può essere visionata, ai privati interessati all’acquisto mancano le informazioni indispensabili per poter conoscere la reale situazione patrimoniale e finanziaria della società e quindi predisporre le offerte» prosegue il capogruppo dei Riformatori.

«Si giunge così al paradosso dei potenziali acquirenti che ‘suggeriscono’ alla dirigenza di prorogare i termini per la scadenza del bando, nell’attesa di poter disporre delle informazioni necessarie per formulare le offerte. E sorge il facile sospetto che si sia cercato di bluffare sui tempi, fissando la scadenza per il 7 settembre quando ancora la sentenza comunitaria non era nota, confidando nel fatto che per quella data sarebbe stata di dominio pubblico» incalza. «Questo voler andare avanti a tutti i costi nel bandire la gara nonostante fosse evidente la mancanza delle condizioni oggettive per la messa in vendita delle azioni è lo specchio della situazione che impera nei trasporti in Sardegna - conclude il capogruppo -. Tutto ciò che riguarda il settore è frutto di improvvisazione e scelte isolate, e viene deciso passando sopra la testa dell’Assessorato regionale competente, che al massimo si presta ad operare nelle vesti di Bancomat come nel caso degli 1,6 milioni di euro cortesemente elargiti ad Alitalia per servizi già previsti nelle condizioni contrattuali per la continuità territoriale, con buona pace dei vettori concorrenti».



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