Sono oltre cento i sindaci che suonano la carica in vista della manifestazione di venerdì 7 ottobre ad Alghero in difesa dell'aeroporto. Appello al comparto dal presidente provinciale Federlalberghi: «ne va del nostro futuro»
ALGHERO - Sono oltre cento i sindaci che suonano la carica in vista della manifestazione di venerdì 7 ottobre ad Alghero (ore 15 a Lo Quarter) in difesa dell'aeroporto. Con loro, riuniti in un Comitato nato ad hoc nei mesi scorsi, i vertici delle associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali dei lavoratori che chiamano a raccolta i cittadini, gli imprenditori, i partiti politici. Un invito esteso con una lettera agli europarlamentari sardi, ai senatori e deputati eletti nelle circoscrizioni della Sardegna, al presidente del Consiglio Gianfranco Ganau e a tutti i consiglieri regionali, fino ad oggi totalmente e colpevolmente assenti. Ci sono due fronti aperti: privatizzazione e ricapitalizzazione dello scalo mai portate a termine e la chiusura della base Ryanair fra meno di un mese. Situazioni su cui hanno pesato «tanti mesi d'incertezza e immobilismo» spiegano i sindaci. Per questo chiedono «un autorevole e concreto interessamento, affinché si assumano quelle decisioni in grado di far ripartire lo scalo, rilanciare la società di gestione e assicurare una prospettiva più certa ai lavoratori, agli imprenditori, ai cittadini».
A loro si unisce Federalbeghi-Confcommercio del Nord Sardegna che, con il presidente provinciale Stefano Visconti, lancia un appello agli imprenditori del settore turistico per partecipare alla mobilitazione di venerdì, «nonostante in passato la nostra Federalberghi-Confcommercio provinciale si sia mantenuta sempre lontana dalle piazze. Ne va del nostro futuro». Manifestazione che potrebbe essere solo l'anteprima di una protesta ben più radicale per salvaguardare l’aeroporto. «Una ribellione che oramai sembra inevitabile, dato che fino ad ora la strada del dialogo e del confronto non ha pagato. Troppe le resistenze, di variegata natura, incontrate a Cagliari» dichiara Visconti, che ritiene importantissima la partecipazione, in blocco, di chi lavora nel comparto turistico, imprenditori in testa, meglio se accompagnati dai propri collaboratori.
«Il rischio è che, in attesa di un investitore privato che ad oggi non c'è, la proprietà Sogeaal non consenta di fatto una gestione anche solo ordinaria dello scalo, con buona pace della prossima programmazione primavera-estate 2017. Per tacere di conclusioni ancora peggiori. Un rischio troppo grande per poter pensare di correrlo». L’insofferenza nasce dall’immobilismo dimostrato finora dalla Regione e anche dell’atteggiamento dilatorio dell’assessore ai trasporti Massimo Deiana. Per questo Visconti evidenzia che occorre puntare alla rapida soluzione del problema, anche facendo leva sui pareri tecnico-giuridici di autorevoli esperti i quali sostengono che la ricapitalizzazione si possa attuare da subito tramite il ricorso alla semplice notifica all’Ue e alla Corte dei Conti, anziché all’acquisizione del parere preventivo degli stessi organismi. Ciò consentirebbe di velocizzare l’iter e accorciare notevolmente i tempi, di fatto insostenibili, prospettati dall’assessore Deiana.