A.B.
12 ottobre 2016
Bancarotta, sassarese in manette
L’uomo, cittadino italiano, ha tentato di evitare l’arresto invocando le improbabili immunità penali che spettano, in virtù del diritto internazionale consuetudinario e pattizio ai capi di Stato e Governo esteri, dichiarandosi capo di Stato, primo ministro e gran maestro dello Stato “Principato Isola dei Cavalieri”

SASSARI – Ieri mattina (martedì), gli Agenti della Squadra Mobile della Questura di Sassari hanno arrestato un 65enne imprenditore, residente in città, che è stato rintracciato dopo alcuni giorni di assidue ricerche in un hotel della provincia, dove alloggiava temporaneamente. Nei suoi confronti, è stato eseguito un ordine di carcerazione emesso dal procuratore della Repubblica nel Tribunale di Sassari Gianni Caria, poiché è divenuta definitiva una sentenza di condanna all’espiazione della pena definitiva di quattro anni di reclusione. La condanna, originariamente di sette anni, è stata ridotta di tre anni per effetto dell’applicazione della legge sull’indulto.
Con la sentenza di condanna, il giudice ha disposto le pene accessorie dell’interdizione legale durante la pena, l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e l’inabilitazione all’esercizio di impresa commerciale e l’incapacità di esercitare uffici direttivi nell’impresa. L’imprenditore è stato definitivamente riconosciuto colpevole per bancarotta fraudolenta risalente al 1997, avendo provocato il fallimento di una società che gestiva un noto centro commerciale in città e di un’altra società che forniva servizi di sicurezza e logistica all’azienda di cui era amministratore. Le gravi condotte fraudolente avevano portato al crack di entrambe le società, con gravi perdite economico finanziarie.
L’uomo, molto conosciuto in città, era emerso nelle cronache regionali ed anche nazionali nell’ambito di una curiosa vicenda con contorni di diritto internazionale, dichiarandosi capo di Stato, primo ministro e gran maestro dello Stato “Principato Isola dei Cavalieri”, con sede a Brooklyn (New York). La fondazione del nuovo Stato, risalirebbe all'11 settembre 2001, data dell’attacco terroristico alle “Torri Gemelle” di New York.
Negli Uffici della Squadra Mobile, al momento della redazione degli atti, l’uomo che è cittadino italiano, ha tentato di evitare l’arresto invocando le improbabili immunità penali che spettano, in virtù del diritto internazionale consuetudinario e pattizio ai capi di Stato e Governo esteri. Le difese dell’uomo, seppure attentamente valutate, non sono state sufficienti a sospendere l’ordine di esecuzione della pena. Tuttavia, risulta in atti che lo Stato italiano non ha mai accordato all’organizzazione “Principato Isola dei Cavalieri” alcun riconoscimento formale, pertanto, i suoi rappresentanti, a qualsiasi titolo, non godono di alcuna prerogativa diplomatica. Al termine delle formalità di rito, l’imprenditore è stato accompagnato nella casa Circondariale di Bancali.
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