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Red 22 gennaio 2017
Crollo del prezzo del latte ovicaprino
I produttori del mercato Campagna Amica, che da oltre un anno hanno lanciato l´allarme, sensibilizzano i consumatori all´acquisto
Crollo del prezzo del latte ovicaprino

SASSARI - Da oltre un anno, la Coldiretti Sardegna ha lanciato l’allarme sul crollo del prezzo del latte ovicaprino e sulla speculazione perpetrata nei confronti degli allevatori sardi. Lo ha fatto denunciando il problema sia nei tavoli istituzionali, sia sui mezzi di stampa. Questa mattina (sabato), il racconto della crisi che sta colpendo uno dei settori più importanti dell’economia regionale si è spostato tra gli stand del mercato dell’Emiciclo Garibaldi, a Sassari, dove i produttori del circuito Campagna Amica e gli imprenditori agricoli della Coldiretti Giovani Impresa hanno sensibilizzato i consumatori sassaresi con un’esposizione e degustazione di formaggi e con un laboratorio per la trasformazione del latte.

Protagoniste dell’iniziativa sono state le aziende agricole “Funtana Cana” di Angelo Cabigliera, “Sa Mura Bianca” di Alessandro Sechi, “Società Agricola Fratelli Saba” di Pietro e Sergio Saba, “Mandras Largas” di Antonio Gaspa ed il “Caseificio Montentosu”. Il processo di trasformazione del latte in formaggio è stato affidato al laboratorio di Matteo Schintu.

«La nostra attenzione sul crollo del prezzo del latte ovicaprino è altissima e da più di un anno siamo in prima linea nella difesa dei produttori sardi – afferma il presidente della Coldiretti Sassari Battista Cuabu. Questa mattina, abbiamo scelto di portare il “problema latte” all’attenzione di una platea più ampia, composta dai tanti clienti del mercato Campagna Amica che ogni sabato affollano l’Emiciclo Garibaldi. A spiegare loro i dettagli e la storia di questa crisi sono stati i soci di Colditetti Giovani Impresa e vista la grande partecipazione possiamo ritenerci soddisfatti. Il nostro obbiettivo era proprio quello di condividere anche con i non addetti ai lavori le tante difficoltà che stanno affrontando gli allevatori sardi».
20:49
Si tratta di 300 euro per capo morto iscritto al libro genealogico, 210 euro a capo morto non iscritto e 8 euro per ciascun capo presente in allevamento al momento della segnalazione del focolaio



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