Red
26 giugno 2017
«Agricoltori e pastori sardi non sono degli assistiti»
Coldiretti Sardegna non ci sta alle accuse che arrivano dall’assessore regionale all’Agricoltura e conferma quanto detto durante la manifestazione che si è svolta venerdì scorso sulla Strada statale 131 all’altezza di Abbasanta

ABBASANTA - «Dopo averci dato degli assistiti adesso ci accusano pure di essere bugiardi». Coldiretti Sardegna non ci sta alle accuse che arrivano dall’assessore regionale all’Agricoltura e conferma quanto detto durante la manifestazione che si è svolta venerdì scorso sulla Strada statale 131 all’altezza di Abbasanta. «Falsità è accusare i pastori e gli agricoltori sardi di essere degli assistiti – ribadisce il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – affermazioni che sono state dette in presenza di testimoni dall’assessore regionale all’Agricoltura sia a margine di un incontro pubblico tenutosi nei giorni scorsi a Tortolì che durante un incontro che si è tenuto in assessorato a Cagliari. Altro che assistiti: i nostri agricoltori a causa dei ritardi cronici e l’assenza di sicurezza nel ricevere i premi comunitari, sono penalizzati e non sono concorrenziali in partenza con i colleghi degli altri Paesi. Perché sia chiaro il settore primario è giustamente “aiutato” ovunque, pure negli Usa, anche perché senza sarebbe condannato all’estinzione, facendo mancare alla comunità il settore che sta alla base, che produce e tutela il territorio e l’ambiente, cioè i beni comuni, patrimonio dell’umanità. Ed è chi dice queste sciocchezze che da notizie false rischiando di innescare guerre tra poveri e rendere invisi al resto della comunità il comparto».
«In Sardegna, ci sono dei veri e brillanti imprenditori agricoli – continua il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba - in molti settori eccelliamo e siamo da esempio per le altre regioni e Paesi. Un esempio su tutti sono i pastori, per qualcuno assistiti, ma sono gli antesignani del benessere animale. Purtroppo questo non basta soprattutto se la burocrazia ti mette il bastone tra le ruote». I premi comunitari, che arrivano a tutte le imprese agricole dell’Unione europea, in Sardegna ormai sono un problema più che un aiuto per le realtà che partono svantaggiate rispetto a chi invece li riceve regolarmente.
«Ci sono pratiche del 2007 ancora da liquidare – sottolinea Cualbu - Nella scorsa programmazione, siamo saliti sul podio, ma quello sbagliato, rischiando di portare a casa il famigerato cucchiaio di legno: la Sardegna ha restituito 26milioni di euro, classificandosi al terzo posto nella lista nera delle Regioni italiane che hanno disimpegnato più fondi comunitari. E in questa nuova programmazione non stiamo andando meglio. A tre anni e mezzo dal suo avvio, non è stato speso un euro per gli investimenti. Altro che competitività!. Per questo motivo da tempo chiediamo una task force all’interno di Argea per smaltire tutto l’arretrato e portare in linea i pagamenti del Psr della Regione Sardegna. L’assessore, più che dare giudizi, si occupi della lunga lista di vertenze aperte – è il consiglio che arriva da Coldiretti Sardegna – cominciando dallo stanziamento di 40milioni per la siccità e la nomina di un commissario straordinario per il settore lattiero caseario. Altrimenti, la manifestazione di venerdì sarà solo un primo assaggio di una lunga estate rovente».
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