S.O.
27 settembre 2017
«Pirisi lasci la commissione Garanzia»
Undici consiglieri comunali chiedono al capogruppo del Partito democratico di Alghero le dimissioni dalla presidenza della Commissione consiliare di Garanzia. Lui risponde: nessuna violazione dello Statuto

ALGHERO - Non si danno per vinte le varie anime dell'opposizione algherese in consiglio comunale, che denunciano «il bavaglio imposto alla democrazia ed alla opposizione in particolare in seguito alla mancata convocazione di qualsiasi attività consiliare». Così i consiglieri Pulina, Oggiano, Salaris, Piras, Pirisi M., Pais, Camerada, Ferrara, Porcu, Loi e Marino ritengono sia opportuna l'immediata convocazione della Commissione di garanzia e controllo, ma denunciano la presunta incompatibilità politica dell'attuale presidente Mimmo Pirisi.
«E' evidente - sottolineano - che le ultime sue prese di posizione chiare e non celate di trovare un dialogo tra il Pd e l'amministrazione di Mario Bruno, lo pongono in una condizione di incompatibilità col ruolo di garanzia delle opposizioni e ci chiediamo se lui stesso, prima di tutti, non senta il dovere morale di rimettere il mandato, per il venir meno di quella serenità d'animo nel svolgere correttamente il ruolo».
«D'altronde - attaccano Maria Grazia Salaris e colleghi di minoranza - non vorremo pensare che questa minor serenità sia stata la causa della quasi totale inattività della medesima Commissione, riunitasi una sola volta nonostante le ripetute violazioni di regole democratiche da parte del Sindaco e del Presidente del Consiglio comunale. Ma se prima poteva essere un sospetto ora assumerebbe i contorni di una certezza, anche alla luce dell'atteggiamento tenuto dallo stesso Pirisi durante l'ultima seduta del consiglio comunale, che di fatto ha salvato la maggioranza Bruno».
Il capogruppo Pd ribatte: «Ho il compito di garantire l'intero Consiglio Comunale e non ho riscontrato fino ad oggi violazioni dello statuto comunale - precisa Mimmo Pirisi - se qualcuno ritenesse il contrario può tranquillamente fare un esposto agli organi competenti anche fuori dal Consiglio. Resto sempre dell'idea che in questo modo non si possa andare avanti, continuerò dalla mia posizione politica di esponente di opposizione a sostenere questa tesi con serenità e pacatezza cosi come ho fatto fino ad ora. Nel caso dovessero venire a mancare questi presupposti o quelli politici di appartenenza ad una parte o all'altra non esiterò un secondo a lasciare l'incarico cosi come da regolamento».
Foto d'archivio
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