Red
27 settembre 2017
Zero rischi ambientali: discarica Calancoi stabile
E´ stato presentato questa mattina, nella Commissione del Consiglio comunale di Sassari, il report finale del Progetto di Messa in sicurezza d´emergenza della discarica di Calancoi

SASSARI - Nessun rischio ambientale e nessun pericolo per la salute dei cittadini: la discarica di Calancoi si sta progressivamente stabilizzando. Questa la conclusione alla quale si è giunti grazie ai risultati delle ultime analisi predisposte dal Comune di Sassari nell'ambito del Progetto Messa in sicurezza d'emergenza). Il report sulla conclusione dei lavori è stato presentato questa mattina (mercoledì), a Palazzo Ducale, nell'ambito della Sesta Commissione consiliare permanente, presieduta da Giampaolo Manunta.
Secondo i dati rilevati, esposti dalla responsabile del procedimento, l'ingegner Deborah Manca, nella discarica di Calancoi, dismessa dal 1997, sono stati conferiti rifiuti urbani indifferenziati, con elevata presenza di organico. La discarica si trova in fase di stabilizzazione e non ci sono, ad oggi, rischi connessi a fenomeni di incendio o di esplosione nel corpo rifiuti, la cui temperatura (secondo le analisi effettuate nei pozzi) non supera mai i 60gradi. Nella falda e nelle sorgenti, non sono stati riscontrati contaminati riconducibili alla discarica e non sono mai stati trovati idrocarburi.
«Il sito è costantemente monitorato - ha dichiarato Manca - dal primo agosto è attivo il nuovo servizio di gestione dei presidi, ed è stato approvato il progetto per la realizzazione di sei pozzi per il monitoraggio della falda. Se le successive analisi confermeranno i risultati presentati oggi, potremo affermare che entro il 2027 la discarica avrà completato il processo di inertizzazione». «Ad oggi, non c'è rischio ambientale, perciò possiamo rassicurare la cittadinanza – dichiara l'assessore comunale alle Politiche ambientali Fabio Pinna - Possiamo dire, con soddisfazione, di essere in una nuova fase, quella che porterà la discarica alla completa inattività».
Nella foto: un momento della Commissione
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