Red
19 settembre 2018
Evasione fiscale da 678mila euro
Nell’ambito della quotidiana attività di contrasto all’evasione fiscale, le Fiamme gialle del Gruppo di Cagliari hanno concluso due controlli nei confronti di altrettanti cittadini residenti nel capoluogo regionale e titolari di attività finanziarie all’estero

CAGLIARI - Nell’ambito della quotidiana attività di contrasto all’evasione fiscale, le Fiamme gialle del Gruppo di Cagliari hanno concluso due controlli nei confronti di altrettanti cittadini residenti nel capoluogo regionale e titolari di attività finanziarie all’estero. La disposizione di legge in materia prevede che alcune tipologie di contribuenti (persone fisiche, società semplici ed enti non commerciali), residenti in Italia, che detengono all’estero investimenti patrimoniali o attività finanziarie suscettibili di produrre reddito in Italia, devono compilare uno specifico quadro della dichiarazione dei redditi, il cosiddetto “Quadro Rw”.
E’ un particolare quadro della dichiarazione dei redditi, dedicato al monitoraggio annuale delle ricchezze detenute all’estero da parte di soggetti residenti in Italia, necessario per determinare le due relative imposte patrimoniali, l'Imposta sugli immobili detenuti all’estero e l'Imposta sulle attività finanziarie detenute all’estero. Oggetto di tali imposte sono quindi i beni patrimoniali detenuti all’estero (ad esempio, immobili ed oggetti preziosi), nonché le attività finanziarie da cui derivino redditi di fonte estera, come, ad esempio depositi e conti correnti costituiti fuori i confini italiani.
I finanzieri analizzando le movimentazioni finanziarie da e verso l’Italia, hanno rilevato che, nelle dichiarazioni dei redditi presentate in diverse annualità, due persone residenti a Cagliari non avevano dichiarato importi detenuti su conti correnti accesi in Svizzera per complessivi 677.607euro (uno 440mila euro dal 2013 al 2016, l’altro 237.607euro dal 2012 al 2014). Questa omessa dichiarazione di ricchezze detenute all’estero ha comportato l’irrogazione di una sanzione compresa, per ciascun contribuente, tra il 6 ed il 30percentop degli importi non dichiarati, percentuali rappresentanti il doppio di quelle ordinariamente previste (3 e 15percento), in quanto gli investimenti erano detenuti in uno stato a regime fiscale privilegiato.
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