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Red 27 settembre 2007
Spaccio Coapla, Bruno scrive a Foddis
Mario Bruno sollecita un incontro con l´assessore all´Agricoltura Francesco Foddis
Spaccio Coapla, Bruno scrive a Foddis

ALGHERO – Il consigliere regionale di Progetto Sardegna, Mario Bruno, sollecita un incontro nel territorio con i rappresentanti del Comitato Zonale della Nurra, alla presenza dell’assessore all’Agricoltura Foddis, per trovare una soluzione circa la chiusura dello spaccio Coapla di Santa Maria La Palma ed illustrare le possibilità di rilancio dell’intero comparto agricolo-industriale, che il nuovo Piano di Sviluppo Rurale garantisce. «Dopo 45 anni di servizio ininterrotto, lo spaccio è destinato a sparire. Una decisione, quella della cooperativa Arborea detentrice del marchio, che non solo cancella un pezzo di storia industriale del territorio – sottolinea Mario Bruno - ma infligge anche un duro colpo al tessuto produttivo già sfilacciato della Nurra». Arborea, sostiene il consigliere regionale, avrebbe opposto un netto rifiuto alla proposta avanzata da alcuni privati di gestire autonomamente la rivendita con i prodotti Coapla. «Un atteggiamento incomprensibile, che aumenta i timori circa la volontà di avviare un processo di deindustrializzazione dell’intera area». Lo stabilimento della Coapla, che in passato produceva yogurt, mozzarelle e formaggi di tutti i tipi ora è abbandonato, l’incuria e la mancanza di manutenzione lo hanno trasformato in un reperto di archeologia industriale. «La paralisi decisionale rischia di compromettere definitivamente la struttura – fa presente l’esponente algherese all’assessore Foddis - e pone le basi per il definitivo declino del comparto agroalimentare che rappresenta una delle colonne economiche del territorio». «La Nurra ha già pagato un tributo alto in termini di mancato sviluppo con la fine del ConSarCori, il consorzio con due punti vendita Cagliari e Santa Maria La Palma che dava lavoro in loco a nove famiglie. Scelte sbagliate hanno decretato la fine di quell’esperienza. Il ConSarCori è fallito – conclude Bruno - e lo stabilimento è stato messo all’asta, con rischi di speculazione che ci auguriamo non debbano ripetersi».

Nella foto Mario Bruno
12/6/2025
Le suddivisioni della risorsa per il 2025 prevedono poco più di 200 Milioni di metri cubi (Mm3) per l’uso potabile, 22,6 Mm3 per il settore industriale e 415 Mm3 per l’irriguo



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