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M.T. 1 dicembre 2018
Disastro ambientale: luce sulla discarica dal 2007
Esposto di Mauro Pili. Per il portacolori di Unidos ed ex parlamentare il sito di stoccaggio voluto dal 2007 a San Giovanni altro non sarebbe che «una discarica a cielo aperto sulle spiagge nel cuore della città». Presentato un esposto alla procura per disastro ambientale, nel quale si contestano anche i lavori di redistribuzione della posidonia. Quando si sentono pronunciare certi termini, la mente ritorna alla marea gialla: disastro si, ma mai risolto, tanto è difficile e costoso
Disastro ambientale: luce sulla <i>discarica</i> dal 2007

ALGHERO - Le criticità rappresentate dalla movimentazione della posidonia sul litorale di Alghero, così come voluto dalla vigente normativa di riferimento, diventano campo di battaglia politica. Non si capisce, infatti, come si sarebbe proceduto almeno dal 2007 ad oggi, anno in cui il sito di stoccaggio è stato ideato, progettato e autorizzato (amministrazione Tedde). Anche la normativa regionale che impone la redistribuzione invernale dei quantitativi estivi, infatti, è datata 2008 e confermata nelle direttive regionali del 2016. Ci si domanda quindi come mai problemi ben noti e su cui è in corso una procedura per la bonifica del sito San Giovanni (gara per la vagliatura già pubblicata dalla stazione appaltante), esplodano con tanto clamore solo oggi (a ridosso di appuntamenti elettorali). C'è di più: se il sito di stoccaggio presenta oggi tali quantitativi di alghe, è segno evidente che nei dodici anni passati, molti quintali di posidonia potrebbero non essere stati redistribuiti (obbligo che investe tanto il Comune quanto i concessionari).

Domande alle quali probabilmente potranno giungere risposte dall'esposto formalizzato nella giornata di venerdì da Mauro Pili. Il leader di Unidos presenta una dettagliata denuncia in Tribunale a Sassari: «Un vero e proprio disastro ambientale nel cuore della Riviera del corallo. Una discarica a cielo aperto con ogni genere di rifiuti accumulati in anni con un rischio evidente per la salute umana e non solo». Pili parla di un patrimonio ambientale e naturalistico aggredito da negligenza e degrado. «Lo spettro di un’ennesima stagione devastata dal pressappochismo nel governo dei litorali si affaccia in maniera imponente sulla più importante risorsa di Alghero».

Pili contesta senza mezzi termini la normativa e i lavori in corso di esecuzione nei giorni scorsi. «La scelta nefasta di distribuire lungo tutto il litorale rifiuti, fanghi, plastica ed ogni genere di residui costituisce la più grave rappresentazione di un piano di inquinamento generalizzato dell’intera costa». «Non si sta ridistribuendo la posidonia dell’anno passato ma si sta trasformando l’intero litorale in un degrado impressionante. I danni non sono solo per gli operatori balneari, già duramente gravati da questa situazione, ma per l’immagine dell’intera Riviera del corallo colpita da questa ennesima aggressione ambientare e naturalistica» precisa Pili. «Per questa ragione ho deciso di trasmettere un dossier su quanto accertato nel corso di un sopralluogo nella parte del litorale riservata al centro di stoccaggio e alla movimentazione di quei rifiuti lungo tutto l’arenile. Sia la procura a fare chiarezza su quanto sta avvenendo e sull’eventuale reato di disastro ambientale» ha concluso l'ex deputato.

Nella foto: Mauro Pili a San Giovanni (Alghero)



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