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A.B. 12 ottobre 2007
Aree verdi inaccessibili: Associazioni in rivolta
L’allarme è stato lanciato dall’Associazione culturale “L’Alba” e dal “Grup Espeleologic Algueres”, i gruppi di volontari che hanno riportato la Fonte del Cantar, zona di interesse storico, alla bellezza originaria, in seguito al bando uscito lo scorso 3 Ottobre
Aree verdi inaccessibili: Associazioni in rivolta

ALGHERO – Il 3 Ottobre scorso, l’Amministrazione Comunale ha pubblicato un bando che consente l’adozione di aree verdi da parte di ditte ed imprese del mondo artigiano e commerciale che ne faranno domanda. Un bando che escluderebbe quindi, tra gli altri, le associazioni di volontariato, che spesso si impegnano proprio in questo campo. Non ci stanno l’Associazione culturale “L’Alba” e il “Grup Espeleologic Algueres”, i gruppi di volontari che hanno riportato la Fonte del Cantar, zona di interesse storico, alla bellezza originaria, che inviano al sindaco di Alghero Marco Tedde e, per conoscenza, all’assessore al Demanio Angelo Caria una lettera di protesta. «Avendo presa visione del bando inerente la domanda per l’adozione delle aree verdi, abbiamo notato una grave manchevolezza: il bando è riservato a ditte ed imprese del mondo artigiano e commerciale, quando, per imparzialità avrebbe dovuto essere esteso a tutte le categorie dei lavoratori ed in particolare alle associazioni di volontariato, liberi professionisti, cooperative di servizi ecc...», scrivono i volontari facendo notare che proprio loro hanno permesso il riemergere della Fonte del Cantar, meta della continua visita di algheresi e turisti. «Nonostante la precedente amministrazione cittadina abbia espresso parole di encomio per l’opera svolta -concludono- ha per ben due volte disatteso la richiesta da noi formalizzata volta all’adozione temporanea dell’area. L’assegnazione a figure che non abbiano mai partecipato alle faticose opere di ripristino può rappresentare un forte rischio per l’integrità dei manufatti storici e la salvaguardia dell’ambiente naturale, da noi comunque garantita».

Nella foto la Fonte del Cantar



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