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Luigi Coppola 17 ottobre 2007
Novità nella Politica Agricola Comunitaria, l’assise ad Alghero
“Opportunità ed Impegni per l’Impresa Agricola nel Futuro” è il titolo del seminario che ha riunito esperti di settore all’Hotel Carlos V. Condizionalità e conoscenza dei mercati, dogmi irrinunciabili per il futuro dell’agricoltura
Novità nella Politica Agricola Comunitaria, l’assise ad Alghero

ALGHERO – Sala congressi gremita, tanti in piedi e più di un applauso, intenso e pieno di aspettative. La platea interessata, nonostante il rinomato ritrovo, non si stringe ad un leader politico (come rituale da ultimi giorni) né alla prima di uno spettacolo. E’ piuttosto desiderosa di conoscere le ultime buone nuove sul lavoro della terra, la stessa che molti hanno lasciato insieme a capi di bestiame, attrezzi e braccianti, per saperne di più sul loro futuro. Alcuni sono partiti alla buon’ora per essere puntuali al forum organizzato dal C.A.A. (Centro Autorizzato Assistenza Agricola) Liberi Professionisti di Alghero, diretto da Angelo Murineddu. L’incontro di stamane (17 ottobre) presso l’hotel Carlo V, presieduto dal responsabile tecnico nazionale dell’associazione, Lorenzo Benanti, ha illustrato le novità legislative in vigore dal prossimo anno, riguardanti la PAC ed i nuovi PSR (progetti sviluppo rurale) istruiti a Bruxelles. Nelle introduzioni ai lavori, Sandra Piras e Pietro Paolo Gay, rispettivamente responsabile regionale ed amministratore unico del CAA, hanno ripercorso le tappe salienti della genesi associativa, sin dalla sua ufficiale costituzione risalente al 2001. Un’istituzione di “Liberi Professionisti” affrancati da società di capitali, organizzazioni agricole o cooperative e da alcun condizionamento politico. Dove tutti gli affiliati conservano le proprie idee, ma il lavoro è affidato esclusivamente su competenze e professionalità. L’auto referenza epressa da Gay, è suffragata dalle cifre che vedono più della metà delle regioni italiane coperte dalle consulenze CAA e circa dieci mila aziende di settore associate. Per abbracciare nel prossimo futuro, nuovi campi d’intervento per questioni di crescente interesse. Convenzioni che vanno dalla filiera CO2 all’applicazione del protocollo di Kioto sino alla divulgazione e formazione professionale. Il cuore dell’incontro è stato certamente il contributo del prof. Angello Frascarelli. Il docente presso l’Università di Perugia ha svelato in un linguaggio chiaro con una didattica semplificata, la complessa normativa europea, la cui innovativa filosofia ha provocato nella recente applicazione remore e diffidenze se non polemiche o contestazioni. Il cambio epocale nelle politiche agricole comunitarie (PAC) è avvenuto pochi anni or sono con i programmi pluriennali di disaccoppiamento delle colture. Secondo il nuovo corso europeo, i contributi economici a sostegno dell’agricoltura non privilegiano le singole coltivazioni, ma un sistema che ne garantisca un’alternanza sostenibile, secondo criteri oggettivi e scientifici. “ Un cantiere in continua evoluzione”, è il paradigma della PAC secondo la relazione di Frascarelli. Rimanerne al di fuori degli aggiornamenti significa la fine dell’agricoltore. Chiamato sempre più a conoscere e prevedere i cambiamenti del mercato. Aperto alle sfide di una globalizzazione che impone strumenti scientifici e consulenze evolute. Non uno spauracchio per tanti operatori della terra avulsi a teorie apparentemente distanti dalla terra, pioggia o da buoi e pecore. L’allargamento del mercato europeo e la selezione dei finanziamenti europei non più a pioggia come 20 o 30 anni fa, impone al coltivatore/allevatore una conoscenza delle proprie opportunità commisurata agli strumenti legislativi. Che tendono a migliorare gli standard qualitativi, ponderando i benefici ed eliminando ciò che resta di vecchi dazi e protezionismi. In questo senso le maggiori novità arrivano da settori importanti della produzione nazionale: vino e agrumi. Dal prossimo agosto 2008 cesseranno gli aiuti alle distillerie, allo stesso tempo saranno incentivate sensibilmente le estirpazioni dei vigneti per consentire una buona uscita ai quei viticoltori che dopo il 2012 non potranno competere con una compiuta liberalizzazione. Analoghe cure d’intervento in sede U.E. per filiere determinanti nel paniere italiano quali quote latte e condizionamento dei prezzi. Piatto forte in arrivo da Bruxelles, nei prossimi giorni, l’emanazione dei nuovi P.S.R. Un pacchetto di norme (non sempre agevole la traduzione per chi lavora la nurra) che fa della “condizionalità” lo zoccolo duro. L’insieme di prescrizioni e attività (conduzioni terreni, manutenzione uliveti, benessere dei capi animali, registri di zootecnie e fitofarmaci) che garantiscano prodotti di qualità, pre requisito inderogabile per l’accesso ai finanziamenti. Distribuiti dalle casse delle regioni. Anello non ultimo ma spesso debole della riforma. Per la Sardegna, la rinnovata agenzia erogatrice è l’ARGEA. Apprezzabile lo sforzo del suo portavoce, dott. Gianni Ibba di semplificarne le procedure ed evadere tutte le richieste ancora pendenti. Una mole di lavoro enorme che coniughi i complicati protocolli europei, nazionali e regionali con le attese di migliaia d’imprenditori rurali che nutrono nella terra ancora legittime aspirazioni di frutto e lavoro.

Nella foto Lorenzo Benanti ed Angelo Frascarelli



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