A.B.
31 ottobre 2007
Agricoltura: «La Sardegna, un’isola libera da Ogm»
Prosegue a Sassari e Perfugas il viaggio della Carovana organizzata dalla Coldiretti

SASSARI - Prosegue a Sassari e Perfugas la campagna Coldiretti a difesa delle produzioni e del territorio. La prosecuzione della raccolta firme della carovana che fa parte della Coalizione “ItaliaEuropa–Liberi da Ogm” fa tappa lunedì 5 Novembre a Sassari, nel mercatino settimanale di Piazzale Segni, a partire dalle ore 9,30, e contemporaneamente a Perfugas, durante il mercato, dalle ore 8,30. Un appuntamento durante il quale i cittadini possono votare per un modello agroalimentare di qualità e libero da organismi geneticamente modificati. La consultazione nazionale su Ogm e modello agroalimentare italiano è costituita attraverso un cartello che riunisce per la prima volta le maggiori organizzazioni degli agricoltori, della moderna distribuzione, dell’artigianato, della piccola e media impresa, dei consumatori, dell’ambientalismo, della scienza, della cultura, della cooperazione internazionale e delle autonomie locali: “Acli”, “Adiconsum”, “Adoc”, “Adusbef”, “Agci Agrital”, “Aiab”, “Alpa”, “Assocap”, “Cia”, “Cic”, “Città del Vino”, “Cna Alimentare”, “Codacons”, “Coldiretti”, “ConfArtigianato Alimentazione”, “Coop”, “Copagri”, “Federconsumatori”, “Focsiv”, “Fondazione Diritti Genetici”, “Greenpeace”, “Legacoop Agroalimentare”, “Legambiente”, “Libera”, “Res Tipica”, “Slow Food”, “Vas”, “Wwf”. Obiettivo: raccogliere tre milioni di voti firmati entro giovedì 15 Novembre. «Il 60percento è pronto a dire stop al biologico a tavola e sarà ammessa la contaminazione con organismi geneticamente modificati (Ogm) in percentuale dello 0,9percento senza indicazioni in etichetta, sulla base di quanto previsto dal Consiglio dei Ministri Agricoli dell’Unione Europea lo scorso Giugno», ribadiscono Giommaria Sassu e Gianni Vacca, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Sassari. Questo significa che il 13percento dei cittadini diminuirà gli acquisti, mentre solo il 14percento non cambierà le proprie abitudini e il 13percento dichiara invece che ne comprerà di più. «Dal punto di vista economico tale risultato significa – spiega il presidente provinciale di Coldiretti - una perdita stimata sul mercato nazionale pari ad oltre un miliardo di euro a seguito del crollo nei consumi di prodotti biologici. Si tratta di un risultato che - precisa la Coldiretti - evidenzia la netta contrarietà dei cittadini nei confronti delle contaminazioni da Ogm, che aumenta nei confronti di alimenti scelti e pagati con un differenziale di prezzo proprio perché garantiscono sicurezza e naturalità nel metodo di produzione. Per salvare il biologico italiano dalle contaminazioni è necessario intervenire – aggiunge la Gianni Vacca - introducendo al più presto il marchio del biologico sardo e italiano per consentire ai consumatori di fare scelte di acquisto consapevoli al pari di quanto è già stato fatto da molti Paesi europei come Francia, Germania, Austria, Belgio, Svizzera, Olanda, Svezia e Danimarca». L'opposizione agli Ogm nel biologico è solo l'ultima delle battaglie che Coldiretti ha condotto per impedire la contaminazione dell'agricoltura isolana e italiana: «Nel sottolineare che si è partiti forse in solitudine – spiegano i vertici di Coldiretti - oggi ci rendiamo conto che si è moltissimi, con oltre duemilatrecentosessanta comuni che, su iniziativa dell’organizzazione, hanno adottato delibere per tenere lontani gli organismi geneticamente modificati dal proprio territorio».
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