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13 novembre 2007
Parco di Porto Conte: Via al censimento dei cinghiali
Un progetto nato grazie ad un protocollo d’intesa tra l’Azienda Speciale Parco di Porto Conte, il Dipartimento di Zoologia e genetica evoluzionistica degli Studi di Sassari, l’Ente Foreste della Sardegna e la Provincia di Sassari

ALGHERO - E’ stato definito nei giorni scorsi il programma operativo del progetto di censimento dei cinghiali all’interno del Parco di Porto Conte che partirà questa primavera. Un progetto nato grazie ad un protocollo d’intesa tra l’Azienda Speciale Parco di Porto Conte, il Dipartimento di Zoologia e genetica evoluzionistica degli Studi di Sassari, l’Ente Foreste della Sardegna e la Provincia di Sassari. Visti gli enormi problemi derivanti dall’aumento sconsiderato della fauna selvatica ed in particolare dei cinghiali, il Direttivo è da tempo in contatto con esperti dell’Università di Sassari per affrontare il problema e trovare soluzioni valide e supportate da rigore scientifico. La collaborazione con l’Università di Sassari si è concretizzata grazie all’istituzione da parte dell’Ente Parco di una borsa di studio, trovando le risorse nel proprio bilancio ordinario, che consentirà all’equipe del prof. Marco Apollonio direttore del Dipartimento di Zoologia dell’ateneo di Sassari di svolgere gli studi adeguati e il censimento dei cinghiali. Il programma di censimento si avvarrà dell’indispensabile ausilio del personale dell’Ente Foreste della Sardegna che affiancherà gli studiosi soprattutto nella gestione dei siti di foraggiamento che verranno individuati all’interno dell’area protetta di Porto Conte. Il programma nel dettaglio prevede a partire da metà marzo prossimo la formazione del personale coinvolto nel progetto da parte degli esperti universitari, l’individuazione dei sito dove collocare il cibo e le modalità di approvvigionamento e monitoraggio. A partire da maggio invece partirà il censimento vero e proprio. Seguirà l’elaborazione dei dati e la consegna della relazione conclusiva. Il censimento dei cinghiali o meglio l’individuazione di soluzioni di gestione della fauna dati gli enormi danni che essa produce nei terreni all’interno e ai confini dell’area protetta e il rischio incidenti stradali rappresenta una importante risposta ed impegno dell’Ente Parco nei confronti dei soggetti coinvolti dal problema:imprenditori agricoli e automobilisti residente all’interno dell’area protetta. «Ci siamo affidati ai massimi esperti di ungulati del territorio cioè lo staff del prof. Marco Apollonio del Dipartimento di Zoologia dell’Università degli Studi di Sassari -spiega il presidente del Parco Camerada- e credo che la loro esperienza in questo delicato settore possa indirizzare il parco verso le migliori soluzioni di gestione della fauna. L’equipe del prof. Apollonio infatti lavora da tempo in questo ambito con interventi importanti non solo in Sardegna, ma soprattutto nelle aree protette della Toscana e Lombardia».
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