Accolto nella sua integrale formulazione l’ordine del giorno n. 155, presentato da Elias Vacca, che impegna il Governo nei confronti di tutte le aziende che abbiano subito gli effetti negativi dell’iter della L. 44/88 e più in generale del rapporto patologico con il sistema bancario
ALGHERO – Un altro importante passo avanti nella vicenda che vede coinvolte le aziende agricole sarde dopo l'
accordo Regione Banco di Sardegna. Il Governo ha infatti accolto nella sua integrale formulazione l’ordine del giorno n. 155 a firma Vacca, Diliberto, Cesini, Cogodi, che lo impegna ad intervenire a sostegno di tutte le aziende che abbiano subito gli effetti negativi dell’iter della L. 44/88 e più in generale del rapporto patologico con il sistema bancario. Su questo punto qualificante si incentrerà anche l’indagine conoscitiva già deliberata dalla Commissione Agricoltura della Camera, che viene integralmente confermata. In particolare l’odg impegna il Governo ad attivarsi per una sospensione di tutte le esecuzioni mobiliari ed immobiliari in coeso a carico delle aziende agricole sarde fino alla definizione di una soluzione transattiva tra istituti bancari procedenti, Regione Sardegna ed aziende agricole. Inoltre, ad accertare, con gli strumenti più idonei, quali siano state le condizioni effettivamente applicate dagli istituti di credito alle aziende agricole sarde fruitici della legge n. 44 del 1988 e ad adoperarsi per l'individuazione di una soluzione compositiva della vertenza in corso che interessi tanto le aziende sottoposte a procedure esecutive o contenziose per debiti contratti con le banche, quanto per le aziende che, a prezzo di notevoli sacrifici economici hanno adempiuto alle obbligazioni contratte con queste ultime. «Quello che sta accadendo in Sardegna è paragonabile ad una seconda emergenza economica dopo il caso Parmalat –ha detto Elias Vacca nel presentare l’odg alla Camera- sono infatti circa 7.000 le aziende agricole sarde, dal singolo pastore al coltivatore di fiori, e quasi 30.000 le persone direttamente impegnate nell'azienda familiare uniti ad altrettanti braccianti, che hanno perso tutto, travolti da un mix di truffa, bluff ed incompetenza e strozzati da debiti da capogiro con le banche». /
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Nella foto Paolo De Castro e Elias Vacca