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Red 3 gennaio 2020
Sabato partono i saldi
Interessano oltre 548mila famiglie sarde, con una spesa media a famiglia di 291euro (97euro pro capite): sono questi, secondo le stime di Confcommercio, i numeri dei saldi invernali che partono sabato 4 gennaio in tutta la Sardegna
Sabato <i>partono</i> i saldi

ALGHERO - Interessano oltre 548mila famiglie sarde, con una spesa media a famiglia di 291euro (97euro pro capite): sono questi, secondo le stime di Confcommercio, i numeri dei saldi invernali che partono sabato 4 gennaio in tutta la Sardegna. Si tratta di un evento molto atteso, nonostante le promozioni proposte dagli esercenti durante l’arco dell’anno. L’opportunità di trovare capi di abbigliamento, calzature ed accessori a prezzi scontati non lascia mai indifferenti.

I saldi coinvolgeranno infatti il 75percento delle famiglie residenti (548mila su 730mila, secondo i dati Istat del 2018). Nell'Isola, la spesa media attesa è più bassa di quella del resto d’Italia, 291euro anziché 324 euro, con uno scarto di 33euro a famiglia. «Questo dipende non solo dal reddito medio pro capite, poco sopra i 17mila (dati Mef 2017), ma anche dall’età media, superiore ai quarantasei anni, quindi con una propensione agli acquisti leggermente inferiore rispetto alle regioni con popolazioni residenti più giovani come la Lombardia che vanta anche redditi maggiori, vicini ai 25milaeuro»¸ commenta il presidente della Confcommercio Sardegna Nando Faedda. L’invito di Confcommercio ai consumatori è di prediligere gli acquisti nei negozi di vicinato.

«Questa scelta infatti significa scegliere colori e tendenze dei prodotti di moda, toccare con mano la qualità, provare e trovare le taglie e le misure giuste, il tutto comodamente “sotto casa”, a prezzi molto competitivi e senza attese di un corriere o di dover ricorrere a procedure di reso. Senza contare che gran parte dei prodotti acquistati on-line arrivano a destinazione, con pacchi ed imballaggi che dovranno essere smaltiti. Per questo abbiamo apprezzato l’introduzione della web digital tax per i colossi del web che vendono in Italia e ne auspichiamo una regolamentazione comune da parte della Ue, ma serve qualcosa in più a partire da una maggiore attenzione alle forti preoccupazioni delle attività che lavorano sulle nostre strade mantenendole vive con più luce, decoro e sicurezza. Comprare nei negozi è certamente più sostenibile dal punto di vista dell’economia circolare, ambientale e decisamente molto più stimolante dal punto di vista relazionale».



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