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Enrico Muttoni 7 gennaio 2020
L'opinione di Enrico Muttoni
Rifiuti, non c’è soluzione senza inconvenienti
<i>Rifiuti, non c’è soluzione senza inconvenienti</i>

Mauro Pili é incappato in un altro infortunio di carattere ecologico. Nel senso che ha dato l'allarme per l'attività di un'azienda di Magomadas per il trattamento di fanghi di depurazione o liquami fognari, perfettamente in regola. É lo stesso Mauro Pili che contestò a Renato Soru, vivacemente se non violentemente, qualche anno fa, l'offerta fatta dalla Regione al Comune di Napoli di trattare, a Macchiareddu, i rifiuti urbani durante una acutissima crisi ambientale. Parlare della crisi ambientale (ammesso che esista) é a tutti il livelli una condizione che porta direttamente chi ha una qualche notorietà pregressa in prima pagina. Senza bisogno di competenze specifiche: come parlare di calcio o dei ritocchini estetici di qualche signora che combatte il passare del tempo. Quello che nessuno dei mezzi di informazione vuole, o può, riconoscere é che sono le norme e le leggi ad essere criminogene. Il fatto che i rifiuti possano essere fatti viaggiare per decine, centinaia o migliaia di chilometri é sostanzialmente criminoso, anche se rispettoso della legge.

Quanto poi al riciclo, se questo viene fatto senza che il mercato ne riassorba il prodotto, é un'attività inutile e doppiamente in perdita. Perdita che pagano i cittadini. Ma lo smaltimento, in Italia, é osteggiato e contrastato in ogni modo, semplicemente perché, più i rifiuti sono in giro, più qualcuno ci guadagna, movimentando materiali a valore zero. Eppure, se anziché in Germania, a Macchiareddu fossero arrivate le ecoballe napoletane, un progresso ci sarebbe stato: Napoli sarebbe uscita prima dalla crisi, la Regione avrebbe intascato le relative tariffe ed il sovradimensionato impianto avrebbe avuto il sollievo di trattare rifiuti, invece di bruciare gasolio per sostenere la combustione che gli scarsi rifiuti cagliaritani da soli non garantiscono. Il riciclo dei rifiuti, dunque, é un'attività doverosa e meritoria solo se le quantità dei materiale recuperate, e i prodotti relativi hanno un valore di mercato. Altrimenti diventa un esercizio che sì, lenisce le coscienze di noi consumatori voraci e spreconi, ma che pesa enormemente sulle tasche dei contribuenti. Se in Sardegna, ormai, per riciclare carta, vetro, plastica, metalli e legno, bisogna trasportarli sul Continente, le possibilità di alleggerire significativamente le tariffe svaniscono. Per chi porta poi i rifiuti in Sardegna facendo il percorso inverso, il ragionamento non cambia. Se la possibilità di un risparmio non é assicurata, é meglio smaltire direttamente i rifiuti in impianto dove, se non altro, una quantità di energia da combustione può essere recuperata. Beninteso, organizzando l'inertizzazione delle ceneri, senza ricadere nel vizio di rispedirle in qualche discarica ignota.

Il gettito dei rifiuti é una continua attività fisiologica, non interrompibile, che le Pubbliche amministrazioni devono poter assicurare nel modo più efficace ponendo molta attenzione alle effettive esigenze dell'ambiente, combinate con l'economicità dei processi, e avendo ben chiaro in mente che la soluzione senza inconvenienti non esiste. Ne deriva che non esiste un'unica soluzione, ma che bisogna individuarla in base alle esigenze locali. Sull'incapacità dei politici di affrontare seriamente un discorso tecnico, ovvero di comprendere che la realtà non è mediabile con sotterfugi normativi, c'é poco da dire. L'acqua reflua non diventa buona, i gas di combustione non diventano aria di montagna ed il compost non può diventare migliore dell'humus naturale. Anche se le norme lo consentono.



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