Sono già più di 10mila le firme nella petizione popolare per la salvaguardia delle coste sarde rivolta al ministro per i Beni e attività culturali e turismo, al presidente della Regione autonoma della Sardegna ed al presidente del Consiglio regionale con la richiesta di mantenimento dei vincoli di inedificabilità nella fascia dei 300metri dalla battigia marina, stabiliti dalle normative vigenti e dalla disciplina del Piano paesaggistico regionale
ALGHERO - Sono già più di 10mila «le persone sensibili e consapevoli» che hanno sottoscritto la petizione popolare per la salvaguardia delle coste sarde rivolta al ministro per i Beni e attività culturali e turismo, al presidente della Regione autonoma della Sardegna ed al presidente del Consiglio regionale con la richiesta di mantenimento dei vincoli di inedificabilità nella fascia dei 300metri dalla battigia marina, stabiliti dalle normative vigenti e dalla disciplina del Piano paesaggistico regionale. «Cittadini con le idee chiare – sottolinea Stefano Deliperi, per il Gruppo d'intervento giuridico onlus - salvaguardare le coste della Sardegna significa difendere il proprio ambiente, la propria identità, il proprio futuro».
«Concetti evidentemente difficili da comprendere per chi ha l’orizzonte limitato alla prossima competizione elettorale, come la gran parte della classe politica al governo isolano, ieri del Centrosinistra, oggi del Centro-destra, compreso il velleitario indipendentismo d’obbedienza leghista. Davanti a un’abissale crisi economico-sociale – insiste Deliperi - davanti a drammatiche problematiche come quella dell’abbandono scolastico che sta portando sempre più l’Isola a un futuro ignorante da manodopera dequalificata, davanti a un dissesto idrogeologico foriero di mille calamità innaturali, davanti a un contesto da Terzo mondo nel settore dei trasporti, il mondo politico sardo è capace di dare una sola risposta, sempre la stessa da decenni: cemento sulle coste con la pretesa di favorire il turismo».