Red
18 febbraio 2020
Nas: nel 2019, 1500 ispezioni a Cagliari
Il Roadshow della Federazione italiana pubblici esercizi Confcommercio è arrivato a Cagliari per presentare “Vademecum ispezioni-Le ispezioni nei pubblici esercizi: tutto ciò che devi sapere!”

CAGLIARI - Il Roadshow della Federazione italiana pubblici esercizi Confcommercio è arrivato a Cagliari per presentare “Vademecum ispezioni-Le ispezioni nei pubblici esercizi: tutto ciò che devi sapere!”. La guida individua quali sono i comportamenti corretti da tenere (prima e durante un’ispezione) per evitare di incorrere in sanzioni, soffermandosi su doveri, ma anche sui diritti dei titolari dei locali che vengono controllati: è stata presentata ieri (lunedì), nella sala Graziano Canu, in Via Santa Gilla 6. «Ci troviamo di fronte a un sistema farraginoso di regole - ha detto il presidente di Confcommercio Sud Sardegna e consigliere nazionale Fipe Alberto Bertolotti - per questo organizziamo iniziative come queste che mettono insieme nella stessa stanza gli imprenditori e i deputati al controllo, con il fine di riconoscersi gli uni con gli altri e arrivare a una sempre maggiore collaborazione, utile all’economia del territorio. Il vademecum rende più facile e consapevole l’attività delle nostre imprese e soprattutto ne sottolinea i doveri e anche i diritti».
I Nas di Cagliari nel 2019 hanno effettuato 1469 ispezioni, sequestrato 22.476 confezioni tra acque e bibite, alimenti dietetici, carni ed allevamenti, farine, pane e pasta, farmaci, latte e derivati, oli e grassi, prodotti fitosanitari, ittici, ristorazione, vini ed alcolici. La Polizia municipale del capoluogo regionale lo scorso anno ha effettuato 577 controlli: si sono contati ottantaquattro verbali amministrativi per la violazione di leggi regionali e statali, mentre settantanove per l’occupazione abusiva di suolo pubblico attività difformi, quattordici quelle per assenza di autorizzazione delle autorità competenti, mentre sono state 137 le ispezioni effettuate con altre forze di polizia. L'Asl a Cagliari nel 2019 ha effettuato 3.454 ispezioni: in 216 casi si sono riscontrate irregolarità. Secondo i dati di Movimprese aggiornati al 2018, le imprese nel settore della ristorazione (che comprendono anche la ristorazione mobile) erano novantasei: si sono contate 194 cessazioni per un totale di meno novantotto attività. Quelle iscritte tra bar e caffetterie nel 2018 erano sessantacinque nel primo caso, mentre 128 hanno abbassato le serrande, registrando un meno cinquantotto.
Alla luce degli ultimi controlli, che hanno coinvolto numerosi pubblici esercizi del territorio, Fipe Confcommercio ha realizzato un vademecum informativo per tutelare bar, locali e ristoranti. I titolari devono sapere che non occorre nessun preavviso. Ovvero: l’autorità sanitaria può avviare in qualsiasi momento un’ispezione sanitaria. Gli ispettori devono tenere un comportamento etico, imparziale, professionale, libero da qualsiasi conflitto d’interesse, e mostrare il tesserino di riconoscimento. Dopo i controlli, l’autorità competente (Nas, Capitaneria di porto, Guardia di finanza, Polizia locale o Asl) ha l’obbligo di rilasciare il verbale dell’attività realizzata (anche se non si rilevano difformità). Quando si rilevano non conformità, se la o le irregolarità sono lievi, l’autorità potrà prescrivere un termine entro cui dovrà essere effettuato l’adeguamento ai requisiti minimi richiesti, e quindi entro il termine l’operatore potrà porre rimedio alle difformità rilevate. Invece, se l’infrazione viene considerata grave, e quindi con un potenziale rischio per la salute dei consumatori, l’autorità può procedere al sequestro delle merci e/o dei locali. Il sequestro deve essere compilato, motivato e circostanziato con un processo verbale.
Può essere ordinata anche la chiusura temporanea (fino a sei mesi) o quella definitiva (provvedimento adottato con particolare riguardo allo stato di pericolo per la salute pubblica derivante dalla non igienicità delle operazioni di lavorazione o condizione delle sostanze). Tra i principali campi di contestazione ci sono: la documentazione autorizzativa, piano d’autocontrollo, formazione del personale, requisiti minimi strutturali, stato igienico e manutenzione dei locali, tracciabilità, modalità di conservazione degli alimenti, igiene del vestiario e procedurale degli operatori, menù e gestione degli allergeni. All’evento della Fipe Confcommercio hanno partecipato i rappresentanti dell’area legale, legislativa e tributaria della Fipe nazionale, il capo dell’Ispettorato territoriale del lavoro Eugenio Annicchiarico, il comandante della Polizia municipale di Cagliari Mario Delogu, il dirigente medico del servizio Igiene alimenti e nutrizione dell'Asl Maria Dolores Salis ed il comandante del Nas di Cagliari Davide Colajanni. In sala, anche numerosi titolari dei pubblici esercizi del Sud Sardegna e rappresenti delle Polizie municipali dei Comuni del sud Sardegna. Il vademecum si può trovare nella sede di Confcommercio Sud Sardegna, in via Santa Gilla 6.
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