Red
4 marzo 2020
Sassari: sit-in davanti all´Enel
«Protestiamo, mettendo a conoscenza la pubblica opinione in tutta la Sardegna. Faremo tappa in tutte le città dove esiste una sede di “e-distribuzione” Enel, per manifestare il nostro dissenso», dichiarano i rappresentanti della Cisal FederEnergia Sardegna, che hanno organizzato la manifestazione davanti alla sede di Via Carlo Felice

SASSARI - «Basta calpestare i lavoratori. Per scritto a seguito di assemblee, con comunicati sindacali e con continui contatti ad opera di Cisal FederEnergia, sono stati fatti tutti i tentativi per spiegare all’azienda che serve personale con urgenza. Anche se tardivo, perché doveva essere già stato introdotto in azienda, almeno tre anni fa per vederne l’efficacia in termini operativi oggi; è necessario il ripristino dei turni della reperibilità ordinaria come prescritto dal Ccnl, ovvero turnazioni composte da una settimana su quattro. Ma non è valso a nulla. Ecco perché protestiamo, mettendo a conoscenza la pubblica opinione in tutta la Sardegna. Faremo tappa in tutte le città dove esiste una sede di “e-distribuzione” Enel, per manifestare il nostro dissenso. Per noi sardi, la dignità, l’orgoglio, le persone, le lavoratrici e i lavoratori hanno un valore inestimabile e non li facciamo calpestare da nessuno».
I rappresentanti della Cisal FederEnergia Sardegna spiegano così le motivazioni che hanno portato all'organizzazione del sit-in che si è tenuto oggi, davanti alla sede sassarese dell'Enel, in Via Carlo Felice. «Può l’Enel calpestare la dignità e il rispetto dei lavoratori sardi? I lavoratori dell’Enel vogliono riavere una vita normale. La mancanza cronica di personale ha portato ad una situazione invivibile nei posti di lavoro. Centinaia le persone che non sono più presenti in organico, a fronte dello stesso servizio da rendere alla clientela. Dai lavoratori viene chiesto il ripristino dei turni della reperibilità ordinaria come da contratto, ma l’azienda in tutta risposta strumentalizza anche i bollettini delle allerta meteo emessi dalla Protezione civile, per obbligare i lavoratori a svolgere extra turnazioni, per sopperire alle gravi carenze in organico», proseguono i sindacalisti.
«Dalle cento alle 160 ore di straordinari al mese. praticamente rapiti alle famiglie – sottolineano dalla Cisal - Una situazione fra vita e lavoro da tempo compromessa in “e-distribuzione “. I lavoratori sono costretti per esigenze di servizio a lavorare un numero di ore esorbitante, che spesso raddoppia il normale orario di lavoro, una situazione insostenibile al limite dello stress psicofisico, che mette a repentaglio, seriamente, la salute e la tranquillità del personale e delle proprie famiglie».
Ed a questo, si aggiungerebbero anche «continue violazioni del contratto. Acclarato che, le disposizioni contrattuali sono chiare in materia di reperibilità e che non esiste un regolamento parallelo e unilaterale sulle reperibilità aggiuntive e tantomeno sull’obbligatorietà della stessa con tanto di disposizioni autoritarie riguardo alla disponibilità dei lavoratori, per cui non sussiste un elemento che regola questo tema. A tal proposito, l’azienda più volte è stata informata, vista l’insostenibilità della situazione, che il personale non è più disposto a dare la propria disponibilità per ricoprire frequenti e quasi quotidiane extra turnazioni o aggiuntive rispetto al turno normale, ma e-distribuzione continua ad infierire», concludono i rappresentanti sindacali.
Nella foto: un momento del sit-in
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