A.B.
4 dicembre 2007
Sul tavolo le risorse paesaggistiche della Sardegna

SASSARI – «Ormai da mezzo secolo le coste sarde sono oggetto di ripetute aggressioni che ne hanno cambiato in profondità i caratteri. Restano parti intatte, ma l'antica integrità dei paesaggi è irrimediabilmente perduta. In questi luoghi la rendita è oggi altissima e aumenta quanto più ci si avvicina alle rive, insieme all'intensità delle suggestioni. É necessario interrogarsi sui modi di trasformazione dei litorali sardi in relazione alle vicende politiche e culturali di questi anni trascorsi, e raffrontare atti e responsabilità delle comunità locali e dei soggetti istituzionali. É a questo punto indispensabile analizzare le vicende legate all'approvazione del Piano paesaggistico regionale. Una storia che vede le ragioni della tutela del territorio e l'interesse comune contro lo sperpero degli ambienti costieri». Parte da questo pensiero, il dibattito in programma oggi pomeriggio, martedì 4 Dicembre, alle ore 16:30, nell’Aula Rossa di Viale Mancini 1, organizzato dalla Facoltà di Scienze Politiche–Dipartimento di Economia, Istituzioni e Società, dal Centro Studi Urbani e dalla Scuola di Dottorato in Scienze Sociali–Scienze della Governance e Sistemi complessi. La tavola rotonda, dal titolo “Le risorse paesaggistiche della Sardegna: un problema di governo, una questione culturale”, prende spunto dal volume “C’è di mezzo il mare”, scritto da Sandro Roggio ed edito quest’anno dalla “Cuec”. Il dibattito, in collaborazione con la libreria “Odradek”, verrà introdotto da Antonietta Mazzette, dell’Università degli Studi di Sassari, e vedrà gli interventi dello scrittore Giorgio Todde e del giornalista de La Nuova Sardegna Costantino Cossu. Le letture del testo verranno invece affidate all’attore Sante Maurizi. Parteciperanno anche gli studenti del Corso di Sociologia Urbana, amministratori locali ed esponenti di associazioni ambientaliste.
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