Red
28 aprile 2020
Corsa a tutto volume: danni alle articolazioni
Ascoltare musica ad alto volume durante la corsa ha effetti negativi sulle articolazioni. Questo il risultato della ricerca dell’Università degli studi di Sassari pubblicata sulla rivista “European journal of applied physiology”

SASSARI - Ascoltare musica ad alto volume durante la corsa potrebbe avere effetti negativi sulla salute dei runner. Lo rivela un recente studio pubblicato da un gruppo di ricerca dell’Università degli studi di Sassari sulla rivista “European journal of applied physiology” ed intitolato “Listening to music while running alters ground reaction forces: a study of acute exposure to varying speed and loudness levels in young women and men”. La ricerca è iniziata a marzo 2018 e ha coinvolto cinquanta giovani volontari fisicamente attivi, uomini e donne, di età compresa tra i diciotto ed i venticinque anni. La corsa è stata monitorata per periodi di 2' su un tapis roulant dotato di sensori in tre diverse condizioni ed a tre differenti velocità: musica a 85decibel, 80decibel, assenza di musica; velocità pari a 8, 10 e 12chilometri orari. L’ipotesi da cui è partita l’indagine è che la musica ad alto volume modifichi il livello di attenzione di chi corre, rendendo quindi i movimenti meno controllati e coordinati e potenzialmente più rischiosi per la salute delle articolazioni.
Durante la corsa, i sensori hanno registrato il “Ground reaction force”, cioè la forza di reazione esercitata dal suolo su un corpo a contatto con esso, che esprime la forza di impatto del piede contro il suolo. «E’ emerso un valore di Grf sensibilmente aumentato per gli uomini che correvano a 8 e 10chilometri orari ascoltando musica a 85decibel – spiega Franca Deriu, professoressa di Fisiologia umana nel Dipartimento di Scienze biomediche dell’Università di Sassari e coordinatrice dello studio – Non ci sono stati effetti invece sugli uomini a 12chilometri orari, né sulle donne, a nessuna delle tre velocità testate».
Per le donne, quindi, entrano in gioco meccanismi diversi, legati probabilmente alla differente struttura fisica: «Pensiamo che sul Ground reaction force incida la diversa conformazione del bacino, più largo nelle donne», continua Deriu, che ha lavorato con i ricercatori Andrea Manca, Lucia Cugusi e Francesco Bussu (Università di Sassari), in collaborazione con Luca Pomidori e Michele Felisatti (Esercizio vita medical fitness, Ferrara). Le conclusioni della ricerca suggeriscono, soprattutto agli uomini, di preferire una corsa senza musica o con un volume che non superi gli 80decibel (corrispondenti al primo avviso di allarme segnalato dai moderni smartphone) per preservare la funzionalità articolare. Un suggerimento di grande interesse, se si considera che solo in Italia si calcolano 6milioni di persone che corrono abitualmente, spesso utilizzando gli auricolari. La corsa è uno degli sport più popolari a livello mondiale. Negli Stati Uniti, i praticanti sono circa 60milioni.
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