Red
7 maggio 2020
Petizione on-line: Horeca chiama il premier
“Chiediamo udienza al presidente Conte per salvare il settore HoReCa. e turismo” è il titolo della petizione organizzata dal Movimento imprese ospitalità sul sito internet Change.org. L´obbiettivo delle 5mila firme non è lontanoa (si sfiorano attualmente le 4mila), per mettere sul tavolo del Governo le esigenze, le richieste e le proposte di un settore che sta soffrendo il momento

ALGHERO - «Noi del Movimento imprese ospitalità ti chiediamo di firmare questa petizione che ci aiuterà a raggiungere tavoli importanti e, grazie alla tua collaborazione, ottenere grandi risultati». Così, il Mio chiede una firma alla petizione on-line “Chiediamo udienza al presidente Conte per salvare il settore HoReCa. e turismo” organizzata sul sito internet Change.org. Il Mio punta a raggiungere le 5mila firme (in questo momento sono a quota 3.919) per sostenere le imprese italiane «sulle quali sta gravando pesantemente la situazione che tutti stiamo vivendo. Se non dovessimo riuscire a muoverci per tempo in modo chiaro, competente e deciso il rischio che corriamo è che il tessuto economico del nostro Paese si laceri in maniera irrecuperabile. Proseguendo nella direzione ad oggi intrapresa rischiano di sparire le piccole e medie aziende dai paesi e dalle città. Aziende familiari di ristoratori, albergatori, commercianti e artigiani verranno sostituite dalle uniche imprese che avranno avuto il potere di sopravvivere e che avranno ricevuto tutele per farlo, spesso multinazionali o grandi catene», spiegano.
«Il rischio che corriamo è che con il crollo del settore HoReCa ci sia una ricaduta su tutte le aziende che lavorano all'approvvigionamento del settore stesso e su molte altre che sono collegate indirettamente. Per essere più chiari – proseguono i rappresentanti del Movimento - parliamo di perdite dirette nell’ordine delle decine di miliardi di euro e di milioni di imprenditori e rispettivi dipendenti che rischiano di perdere attività e lavoro. Il destino di queste persone è vincolato alle decisioni che il Governo e le task force incaricate prenderanno in questi giorni decisivi. Queste ultime sono composte da tecnici che, non avendo alcuna esperienza di settore, non ne conoscono le criticità reali e sono dunque inclini a promulgare norme e decreti inadeguati. Queste disposizioni, oltre a non aiutare nel concreto le aziende, stanno penalizzando ulteriormente le loro attività lavorative quotidiane. Tutto questo condurrà, se non verrà fermato, oltre che ad immense perdite a livello economico, a enormi perdite sul piano umano».
«Grazie alla tua firma, e alla tua partecipazione – spiega in conclusione il Mio - speriamo di avere l’occasione di venire ascoltati e quindi, finalmente, di dare il nostro contributo e avere la considerazione che meritiamo. Ti promettiamo che il nostro impegno non sarà vano. Siamo, come te, professionisti di questo settore e abbiamo il dovere di salvare le nostre famiglie, le nostre aziende, l’Italia».
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