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Red 25 maggio 2020
«Charter, servono subito regole chiare»
«Stiamo assistendo impotenti a un impressionante e irreversibile tracollo e cancellazione delle conferme che a fatica eravamo riusciti a trattenere ad aprile e maggio per i mesi di giugno e luglio», è l´allarme lanciato dai rappresentanti delle imprese della nautica e del turismo Sardegna
«Charter, servono subito regole chiare»

CAGLIARI - «Alla luce delle proposte e pubblicazioni diffuse da alcuni giorni circa le regole e relativi vincoli che sono parte integrante del “protocollo sanitario” che verrebbe imposto a quanti si apprestano, o intendano, scegliere la Sardegna quale meta delle loro vacanze, siamo a contestarne vibratamente il contenuto, la diffusione martellante del metodo e della sostanza del protocollo così come pensato e, ancora, una asfissiante quanto dannosa divulgazione e promozione tramite i media. A riprova dello sconcerto e sconforto che ha investito la totalità delle società che operano nel comparto della nautica e del charter isolano (circa 400 aziende di noleggio e locazione di imbarcazioni per un totale di circa 1.600 unità), stiamo assistendo impotenti a un impressionante e irreversibile tracollo e cancellazione delle conferme che a fatica eravamo riusciti a trattenere ad aprile e maggio per i mesi di giugno e luglio». L'allarme viene lanciato dai rappresentanti delle imprese della nautica e del turismo Sardegna: «In soli tre giorni, dalla riapertura frenetica delle prenotazioni e conferme delle rispettive piattaforme (Windows Booking, Mmk, Nausys, Sedna, ecc.), si sono dissolte il 15percento delle locazioni e noleggi, e nei prossimi giorni non potrà che peggiorare in quanto verrà aggredito il mese di agosto».

«Le ragioni della fuga di massa sono semplici e condivise da tutti: tour operator, broker e agenzie specializzate del settore, in un momento di grande sofferenza del mercato, stanno dirottando il turismo verso mete in cui le linee guida per l'accoglienza sono semplici e chiare (Slovenia, Croazia, Grecia e Turchia), al contrario di quelle che abbiamo, per il momento, in Sardegna. Il mondo del turismo e la sua meccanica in continua evoluzione, impone sempre più marcatamente una tempistica e regole certe; oggi più che mai, nella spasmodica attesa del “bollettino” regionale, vanno in fumo centinaia di prenotazioni e conferme e specificatamente quelle a “settimana”. Restiamo allibiti per la convinzione che si possa salvare la stagione con la parziale presenza del mercato nazionale o regionale – proseguono - Da una analisi approfondita e ben nota alla regia della Giunta regionale, le presenze Italiane per vacanze sul residenziale e seconde case subirà il contraccolpo del 45percento, quello alberghiero 70percento, nonostante la facilitazione del trasporto marittimo, mentre tutto il volume del turismo internazionale costretto a utilizzare il vettore aereo rischia di collassare insieme alle stesse compagnie che collegano la nostra Isola. Questi gli allarmanti dati che sono stati già ampiamente forniti dalle tre società di gestione portuali, aeroportuali e dalle associazioni di categoria».

«Il presidente Solinas è consapevole che il “fantomatico passaporto sanitario” non ha alcuna possibilità di essere realizzato – attaccano i rappresentati di settore - e resta un mistero sulle ragioni che lo inducono a spingere verso il baratro l'economia della sua Isola, cosi come deve ancora spiegare come mai, solo un mese fa, era intenzionato alla totale riapertura senza condizioni quando, allo stesso modo, era ben conscio che non avrebbe potuto farlo rimediando così una figuraccia mediatica e istituzionale. Questo è un grido di allarme che non può restare inascoltato, perché ci troveremo inesorabilmente costretti alla chiusura sia temporanea, che definitiva delle nostre attività, al licenziamento forzoso di alcune migliaia di dipendenti qualificati, formati e inquadrati a tempo indeterminato, oltre all'assoluta impossibilità a non assumere stagionalmente altrettanti giovani. Siamo tutti perfettamente consapevoli della grande attenzione che merita la difesa della salute del suo popolo sardo e del mantenimento del primato registrato sul contenimento del virus. Così come dobbiamo orgogliosamente dare atto ai sardi di avere diligentemente gestito questa drammatica situazione. Il comandante di una barca che meriti rispetto non può permettersi di spaccare in due il suo equipaggio. Ebbene, il presidente Solinas ci è riuscito come mai nessuno nella storia di questa meravigliosa e antica terra. Ha messo il governo regionale contro tutto il mondo imprenditoriale sardo e i suoi lavoratori. L'invito alla reazione e presa di posizione, che ha anche il pieno supporto di Confindustria nautica, è egualmente rivolto ai consiglieri di Maggioranza chiamati a difendere e rappresentare la dignità della loro gente e virare verso una coraggiosa revisione, diffondere tempestivamente e senza indugio certezze dei tempi e della semplificazione di un protocollo definitivo, in quanto non c'è più tempo; lo chiedono le imprese, i professionisti del mercato mondiale del turismo, i clienti, i lavoratori sardi e le loro famiglie».



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