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Red 25 luglio 2020
Politiche sociali: via al bando a sostegno delle vittime di reato
Pubblicato il nuovo bando regionale “Sinergie–Sostegno alle vittime”, frutto del protocollo d’intesa tra la Regione, il Provveditorato regionale dell´amministrazione penitenziaria, il Centro giustizia minorile e l’Ufficio Interdistrettuale di esecuzione penale esterna per la Sardegna
Politiche sociali: via al bando a sostegno delle vittime di reato

CAGLIARI - «Grazie alla collaborazione fra le Istituzioni mettiamo in campo un’iniziativa importante a favore delle vittime di reati contro la persona. Per la prima volta in Sardegna, con il coinvolgimento degli enti e delle associazioni, daremo gambe a progetti rivolti a sostenere chiunque, indipendentemente dall’età, abbia subito abusi, violenze, persecuzioni, o sia stato vittima di stalking, maltrattamenti in famiglia o bullismo».

Lo dichiara il presidente della Regione autonoma della Sardegna Christian Solinas, a commento della pubblicazione del nuovo bando regionale “Sinergie–Sostegno alle vittime”, frutto del protocollo d’intesa tra la Regione, il Provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria, il Centro giustizia minorile e l’Ufficio Interdistrettuale di esecuzione penale esterna per la Sardegna. Il bando, finanziato dalla Regione nell'ambito del progetto Sinergie, avviato dalla Cassa per le ammende, stanzia 145mila euro ed è rivolto alle organizzazioni del Terzo settore dell’Isola che abbiano maturato un’esperienza documentata nel campo degli interventi in materia di giustizia riparativa, di mediazione penale e di sostegno alle vittime. Le domande dovranno essere presentate entro lunedì 31 agosto e la partecipazione è ammessa in forma singola o ad associazioni temporanee di scopo che possono coinvolgere anche i Comuni e l’Azienda a tutela della salute.

«Una sperimentazione significativa sotto il profilo sociale, che interviene a favore delle persone più vulnerabili. L’obiettivo dei progetti personalizzati – spiega l’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu – sarà quello di aiutare le vittime al ritorno a una vita normale, riequilibrando l’ingiustizia e la violenza subite, e potrà attuarsi su differenti livelli a seconda della necessità, attraverso l’assistenza sociale e psicologica, con laboratori didattici, culturali o che promuovano l’attività sportiva, oppure con un sostegno di tipo materiale, grazie a contributi per la locazione abitativa, per i viaggi e il trasloco di persone che a seguito di violenza domestica, ad esempio, necessitano di allontanarsi e affrancarsi da situazioni di grave disagio».



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