Red
20 agosto 2020
Reti abusive nel Fiume Temo
Il Fiume Temo finisce sotto la lente d´ingrandimento dell’Ufficio Circondariale marittimo di Bosa. Obiettivo: la tutela della legalità in tutta la vasta area. Più di 50metri di reti da pesca posizionate abusivamente e non segnalate sono state sequestrate nel fiume, non lontano dalla foce

BOSA – Il Fiume Temo finisce sotto la lente d'ingrandimento dell’Ufficio Circondariale marittimo di Bosa. Obiettivo: la tutela della legalità in tutta la vasta area. Più di 50metri di reti da pesca posizionate abusivamente e non segnalate sono state sequestrate nel fiume, non lontano dalla foce. Le reti abusive erano occultate e prive di qualsivoglia segno di identificazione/segnalamento.
E' servita l'attenta vigilanza dell’equipaggio del Gc A63 per scovare le reti. Il comandante dell’Ufficio, il tenente di Vascello Fabrizio Frascella ha ribadito altresì che tali attrezzi non possono essere detenuti da chi, essendo privo della prevista licenza, non è abilitato ad esercitare la pesca professionale e, in ogni caso, l’attività di pesca in ambito portuale è vietata, sia ai pescatori professionisti, sia ai dilettanti, giacché si corre il rischio che finiscano sulle tavole dei consumatori prodotti ittici insalubri.
Rimane sempre alta l’attenzione dell’Ufficio Circondariale marittimo di Bosa, prestata per mezzo di una continua attività di vigilanza, mirata al contrasto delle condotte illecite, ed a tutela dell’ambiente. L'attività si pone come obiettivo primario la salvaguardia dell’ecosistema marino che, soprattutto in prossimità della costa, risente pesantemente degli effetti di attività praticate in maniera irriguardosa delle norme, e soprattutto potenzialmente pericolose per la collettività, quando esercitate in porto.
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