«Ci chiediamo quali siano le vere ragioni per una scelta che ci riporta indietro ai mesi del lockdown in una città che, a detta del sindaco, ha sempre avuto una situazione dei contagi molto tranquilla. Reale pericolo? Incapacità ad organizzare gli spazi in sicurezza? Oppure, ma non ci vogliamo credere, il fatto che sia molto più semplice accendere una telecamera piuttosto che recarsi in Consiglio e garantire la presenza per tutta la seduta», chiedono gli esponenti dell´Opposizione algherese
ALGHERO - Si riunisce l'
[LEGGI]'>assemblea del Parco a distanza di 9 mesi dall'ultima riunione e lo fa a
distanza, alimentando ancora critiche. «Non riusciamo a comprendere le ragioni per cui il presidente del Parco di Porto Conte Tillocca abbia deciso di convocare l’assemblea del Parco a distanza. Non ci sono note le motivazioni che impediscono lo svolgimento della riunione in presenza, così come appare fuori luogo il riferimento al Dpcm del 18 ottobre, dal momento che l’Anci, nella nota del 21 ottobre, ha chiarito che le restrizioni per convegni e congressi non si debbano applicare alle assemblee elettive».
I consiglieri comunali dei gruppi di Centrosinistra Futuro Comune, X Alghero, Sinistra in Comune e Partito democratico intervengono criticamente sulla convocazione in modalità a distanza dell’assemblea del Parco di Porto Conte, in programma venerdì 30 ottobre. «Dopo mesi di silenzio trascorsi senza mai convocare l’assemblea, oggi la convocazione a distanza. Sappiamo che anche il presidente Salvatore intende convocare il Consiglio comunale a distanza così come sta avvenendo per le Commissioni. A lui ci rivolgiamo chiedendo di rivedere questa decisione proprio alla luce della nota diffusa dall’Anci», insistono gli esponenti dell'Opposizione cittadina.
«A questo punto, ci chiediamo quali siano le vere ragioni per una scelta che ci riporta indietro ai mesi del lockdown in una città che, a detta del sindaco, ha sempre avuto una situazione dei contagi molto tranquilla. Reale pericolo? Incapacità ad organizzare gli spazi in sicurezza? Oppure, ma non ci vogliamo credere, il fatto che sia molto più semplice accendere una telecamera piuttosto che recarsi in Consiglio e garantire la presenza per tutta la seduta», chiedono in conclusione Gabriella Esposito, Mario Bruno, Pietro Sartore, Raimondo Cacciotto, Ornella Piras, Valdo Di Nolfo e Mimmo Pirisi