Red
26 ottobre 2020
Una settimana a pesca di rifiuti
Questa settimana, i pescatori di Porto Torres riporteranno a terra la spazzatura raccolta sui fondali continua l’attività di supporto al disegno di legge Salva mare del Parco nazionale dell’Asinara con il progetto europeo Clean sea Life

PORTO TORRES – Torna a Porto Torres la “pesca dei rifiuti”, l’iniziativa organizzata dal Parco nazionale dell’Asinara nell’ambito del progetto europeo Clean sea Life per promuovere le attività di pulizia dei fondali. Dodici i pescherecci turritani che sbarcheranno per tutta la settimana i rifiuti imbrigliati nelle reti; a smaltirli penserà l’Autorità di sistema portuale del Mare di Sardegna, con la collaborazione del Comune, della Capitaneria di porto e il sostegno del programma Life della Commissione europea.
Domani, martedì 26 ottobre, alle 9, nella Banchina Dogana, lato interno, avverrà il primo sbarco dei rifiuti e, contestualmente, il Parco consegnerà una cerata ai pescatori in riconoscimento del loro impegno. Nella passata edizione di “A pesca di rifiuti”, ciascun peschereccio di Porto Torres sbarcò in media 16chilogrammi di spazzatura marina. Un'attività che, in assenza di un iter condiviso e una filiera che ne assicuri lo smaltimento al di fuori di queste iniziative sperimentali, ancora oggi è fuori legge. Così, tutti i giorni, bidoni, bottiglie, reti abbandonate e sacchi di plastica che finiscono nelle reti vengono riportati a galla e poi ributtati poi in mare.
Spiegano Eleonora De Sabata, coordinatrice del progetto e Vittorio Gazale, direttore del Parco dell’Asinara: «Da Porto Torres, è partita una piccola rivoluzione di buonsenso che, con la sperimentazione Clean sea Life, ha toccato San Benedetto del Tronto, Rimini e Manfredonia ed è infine approdata in Parlamento. Coinvolgendo cento pescherecci, la flotta più numerosa mai impegnata in questa attività. E’ stato identificato un modello virtuoso di gestione condiviso prima con la Camera dei deputati e ora in Senato. Ci auguriamo che il disegno di legge Salva mare possa ora essere approvato e implementato al più presto, consentendo a tutti i pescatori d’Italia di ripulire i fondali del nostro mare».
Il progetto europeo Clean Sea Life si avvia a conclusione dopo quattro anni di intensa attività per la quale è stato riconosciuto come “Flagship project” del programma Life. Oltre alla collaborazione sul disegno di legge Salva mare, Clean sea life ha contribuito al bando delle microplastiche nei cosmetici in Italia, meritandosi la citazione dal Ministero dell’Ambiente quale Best practice nel “G7 plastics workshop” del 2017. Tre Comuni italiani hanno bandito, su invito del progetto, il lancio massiccio di palloncini. Più di 9mila persone hanno preso parte alle attività di pulizia di spiagge e fondali, raccogliendo oltre 66tonnellate di spazzatura marina, di cui 51 dai fondali italiani. Oltre 18mila persone, 4.500 studenti, 223 circoli nautici, di subacquea e pesca e 120 operatori turistici e balneari hanno aderito a Clean sea Life. In tre anni, il progetto ha coinvolto oltre 30mila persone in conferenze, incontri, fiere e la mostra (esposta sia nel Parco dell’Asinara, sia nella sede del Parco a Porto Torres, oltre che in musei, acquari e sulle navi della Guardia costiera) è stata visitata da oltre 65mila persone. Partner del progetto sono il Parco dell’Asinara (capofila), con Conisma (network di trentacinque università che studiano il mare), le associazioni Fondazione Cetacea, Legambiente, MedSharks e il Centro velico Caprera.
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