I consiglieri regionali democratici hanno presentato un´interrogazione con richiesta di risposta scritta, sulla vicenda dello sfregio ambientale documentato dalle immagini pubblicate nelle principali testate giornalistiche regionali e nazionali avvenuto nell´Area protetta di Capo Caccia
ALGHERO - I consiglieri regionali democratici hanno presentato un'interrogazione con richiesta di risposta scritta, sulla vicenda dello sfregio ambientale documentato dalle immagini pubblicate nelle principali testate giornalistiche regionali e nazionali avvenuto in quel dell'Area protetta di Capo Caccia
[LEGGI]. «Il disboscamento selvaggio di piante secolari di ginepro, pino marittimo e macchia mediterranea in una delle zone più prestigiose e tutelate dell'Isola, all'interno dello spazio di pertinenza Hotel Capo Caccia, ha provocato una ondata di indignazione. Il misfatto è stato stati reso noto dopo l'intervento del corpo forestale e di vigilanza ambientale della Regione che ha posto sotto sequestro l'area e la struttura onde evitare il proseguo dell'azione demolitiva».
«La forte reazione dei cittadini e dell'opinione pubblica, rappresentata anche dalla voce delle associazioni ambientaliste e di tutela del paesaggio, ha evidenziato - scrivono i consiglieri del Pd - come la sensibilità e l'attaccamento ai beni ambientali abbiano formato una nuova coscienza ambientale nei cittadini sardi e come su essa si stia radicando la consapevolezza della necessità di tutela e valorizzazione del territorio come risorsa ambientale per il futuro». «La nuova coscienza ambientale del popolo sardo - scrive il capogruppo Gianfranco Ganau, primo firmatario - pare tuttavia essere ignorata dalla Maggioranza al governo della Regione».
«L’iniziativa in materia urbanistica pare infatti confliggere con la tutela dell'ambiente e del paesaggio. Ci si riferisce alla proposta di legge denominata “Piano casa” in Consiglio regionale, della commissione competente, convocata di sabato pomeriggio per una malconsigliata urgenza, quando sarebbe invece necessario un supplemento di confronto e di attenzione che invece non vediamo, una proposta di legge che in barba alle numerose norme di tutela anche nazionali ed europee, fornisce, agli speculatori di turno, i grimaldelli, o forse addirittura i piedi di porco, atti a scardinare le norme di tutela al fine di scaricare stavolta sì, in maniera legittima, milioni di metri cubi di cemento nelle coste e in agro», conclude Ganau.