Red
22 dicembre 2020
Recovery plan per la Sardegna: mozione del Pd
I consiglieri regionali Dem hanno chiesto «la convocazione straordinaria e urgente di una sessione aperta di una settimana, in Consiglio regionale, degli Stati generali per la Sardegna, per discutere di indirizzi, criteri, strategia da adottare ai fini della selezione delle proposte progettuali e della redazione del Piano di recupero e rilancio della Sardegna»

CAGLIARI - Sulle risorse europee di Recovery fund, i consiglieri regionali del Partito democratico, primo firmatario Cesare Moriconi, con una mozione urgente depositata all’indirizzo dei presidenti della Regione autonoma della Sardegna e del Consiglio regionale, hanno chiesto «la convocazione straordinaria e urgente di una sessione aperta di una settimana, in Consiglio regionale, degli Stati generali per la Sardegna, per discutere di indirizzi, criteri, strategia da adottare ai fini della selezione delle proposte progettuali e della redazione del Piano di recupero e rilancio della Sardegna». «Costituisce un fatto gravissimo che il Consiglio regionale, su una materia così importante e di straordinaria capacità finanziaria, sia stato incredibilmente esautorato, nonostante, negli atti di programmazione della Regione, sia obbligatorio il suo giudizio, come anche, diversamente dall’annuncio contenuto nello scarno comunicato stampa del 12 dicembre scorso, in cui si fa cenno ad un non meglio identificato “lavoro di squadra, partecipato dagli Assessorati”, non risulta adottato, a riguardo, alcun atto da parte della Giunta”», proseguono i membri Dem.
«E' necessario - è scritto ancora nella mozione – elaborare e condividere una nuova proposta complessiva di Recovery plan regionale da inviare al Governo nazionale e, conseguente, ritirare la precedente. Ciò anche al fine di evitare la frammentazione del Piano in tanti progetti isolati e non coerenti tra loro per adeguarlo, il più possibile alle linee guida e ai criteri adottati dalla Commissione europea e del Governo nazionale e scongiurare, così, l’esclusione della Sardegna da interventi importanti». «Non siamo increduli, siamo preoccupati per la sottovalutazione da parte del presidente della Regione dell’occasione più importante che capita alla Sardegna e che, per le opportunità di sviluppo che offre, può essere considerata irripetibile da qui ai prossimi decenni - commenta Moriconi - Mi chiedo come si può pensare, di fronte a 209miliardi di finanziamenti europei, in cui prevarranno logiche e progetti nazionali o interregionali, di presentarsi con una miriade di piccoli progetti, di cui nessuno sa nulla, e pensare di portare a casa qualcosa senza che tutta la classe dirigente sarda sia impegnata, ognuno con le proprie forze e peculiarità, a condividere un progetto complessivo e a supportarlo con i riferimenti nazionali, dal sindacato, alle forze datoriali, all’Anci, ai parlamentari sardi?».
«Solo da un Piano costruito in maniera partecipata e condiviso può nascere l’idea giusta per la nostra Isola e la forza per sostenerla e promuoverla. Se invece il presidente Solinas “balla da solo”, senza che neanche Consiglio e Giunta ne sappiano nulla, senza che i sardi e le loro rappresentanze siano coinvolte, o si sopravvaluta oppure non vuole neanche giocare la partita, sacrificando all’interesse politico dell’opposizione nazionale, il bene dell’Isola. Noi non intendiamo rinunciare alla occasione di ripartenza che Recovery fund ci offre e, per questo, sebbene dall’Opposizione, con la nostra mozione proponiamo di costruire e condividere, in Consiglio regionale, un grande progetto di rinascita che nasca dalla consultazione e dalla partecipazione delle parti sociali ed economiche, della Chiesa, delle istituzioni locali e dei rappresentanti sardi al Parlamento - conclude il consigliere democratico - Noi chiediamo alla Maggioranza e al presidente Solinas di condividere un grande lavoro comune e partecipato, di non sottrarsi alla responsabilità di questa irripetibile occasione, della possibilità di fare una battaglia insieme, non solo del Consiglio regionale, ma di tutta la classe dirigente dell’Isola. Altrimenti, il fallimento delle proposte predisposte dal presidente e inviate senza alcun confronto con nessuno, non potrà essere che il suo fallimento, insieme ai danni che questo procurerà all’Isola».
Nella foto: il consigliere regionale Cesare Moriconi
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