Oggi, in occasione del “Dia del llibre i de la rosa”, l’Obra Cultural de l’Alguer, con il supporto della Diputació di Barcellona e il Parco Naturale di Porto Conte, presenta la figura e l’opera letteraria di Carlo Catardi dal titolo: Carlo Catardi – La memoria storica della marineria algherese
ALGHERO – Oggi, venerdì 23 aprile, in occasione del “Dia del llibre i de la rosa”, l’Obra Cultural de l’Alguer, con il supporto della Diputació di Barcellona e il Parco Naturale di Porto Conte, presenta la figura e l’opera letteraria di Carlo Catardi, morto nel mese di gennaio di quest’anno all’età di 96 anni, attraverso un video intitolato
Carlo Catardi – La memoria storica della marineria algherese che sarà pubblicato sulle pagine social dell’Obra Cultural.
Il 15 novembre 1995 la Conferenza generale dell’Unesco ha dichiarato il 23 aprile “Giorno internazionale del libro e dei diritti d’autore”, ma in quella data si festeggia anche San Jordi, patrono della Catalogna ed il “giorno degli innamorati” e, per questo, fin dal 1500, si usa regalare una rosa rossa all’innamorata e, dal 1925, un libro. In questo modo, la giornata del 23 aprile, per i catalani, viene identificata anche come “Dia del llibre i de la rosa”. L’Obra cultural ha portato questa tradizione della Catalogna dalla fine degli Anni Novanta e, come ogni anno, organizza, un'iniziativa culturale per mettere in mostra i libri e le pubblicazioni in lingua catalana di Alghero.
«Quest’anno, a causa del Covid, non sarà possibile realizzare la serata in presenza - afferma il Presidente dell’Obra, Pino Tilloca – e a ricordare la figura e le opere di Carlo Catardi saranno due uomini di grande spessore culturale come il dottor Pierluigi Alvau, poeta, attivista e gran animatore della vita culturale di Alghero e Salvatore Tola, scrittore e studioso della storia della cultura sarda. Il video si chiuderà con un prezioso contributo di fotografie storiche - prosegue il Presidente - inerenti i luoghi e gli ambienti descritti nei suoi libri realizzato da Anna Maria Fois, nipote di Carlo Catardi, e da Pino Solinas che ha curato la parte musicale.»